A tempo indeterminato – Premio LiNUTILE del Teatro

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di Giulia Furlanetto

A tempo indeterminato, della compagnia Vicolo Corto di Ancona, è il secondo dei quattro spettacoli inseriti nella programmazione del Premio LiNUTILE del Teatro, giunto quest’anno alla 4° edizione: il tema, fin troppo attuale, è il lavoro.

Sulla scena scarna, una tenda da campeggio. Due uomini appaiono soli e abbagliati sotto un fascio di luce divina e  inquisitoria che li presenta: Alessandro e Roberto, due generazioni, due mondi a confronto, ma uniti nella lotta. Alessandro e Roberto, cassaintegrati da due mesi, sono accampati sul tetto della loro fabbrica per protesta, per manifestare il loro diritto al lavoro.
La situazione è, ovviamente, inaccettabile: Roberto ha una famiglia da mantenere, 28 anni di onorata carriera e dedizione al lavoro; Alessandro ha una laurea in Giurisprudenza con specializzazione in Diritto del Lavoro e tutta una vita davanti fatta di ideali e speranze.
La cassaintegrazione, in men che non si dica, li ha risucchiati in una dimensione surreale, un limbo frammentato che – tra scena e retroscena, flashback, ricordi, riflessioni e sogni – conduce il pubblico alla scoperta dei due protagonisti.
Roberto non si capacita di quanto gli sia accaduto, non riesce ad immaginare un futuro oltre la fabbrica e si lascia guidare da Alessandro che ha studiato, conosce la legge, i diritti dei lavoratori.
Ma Alessandro appare titubante, sempre più turbato e ammutolito. Lo spropositato eloquio giuridico vomitato sul muso di Roberto non lo consola, non lo rassicura più: sarà per l’ombra del padre, sindacalista “infame” che, in passato, nella stessa fabbrica, ha permesso il licenziamento di centinaia di lavoratori, oppure per il senso di colpa e la sorpresa nello scoprirsi a sua volta infame.
Roberto continua a galleggiare nella sua ingenuità e impotenza mentre Alessandro comincia a sprofondare nel rimorso ma ormai forse è tardi per tornare indietro, per risollevare le sorti sua e del suo collega.

A tempo indeterminato tenta di raccontarci il mondo del lavoro: quando il lavoro non c’è più, quando ci viene tolto senza motivo, senza riuscire a capirne le dinamiche. Il lavoro dunque è ancora un diritto? Il sistema del lavoro, così come ci viene proposto oggi, davvero nobilita l’uomo?

A TEMPO INDETERMINATO
uno spettacolo di Tommaso Benvenuti
con Tommaso Benvenuti e Francesco Giarlo
con le voci di Andrea Caimmi, Giulia Ragni, Gabriele Bonafoni
fonica e luci Mauro Baleani