Daniela Berti | Archivio GAI

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Le esperienze con Progetto Giovani degli artisti dell’Archivio di Padova – 2016.

Nata a Treviso nel 1992, Daniela Berti si è laureata con Liliana Moro in Arti Visive e Teatro presso l’Università IUAV di Venezia; fa parte del Collettivo AAA, con il quale organizza eventi d’arte pubblica come il progetto 27metricubi, una galleria temporanea che viaggia per l’Italia e l’Europa. Nel 2015 ha esposto a Paratissima, all’interno della mostra Leaving Room – Dimora e/o Prigione. Attualmente frequenta il Corso di Secondo Livello in Grafica delle Immagini, indirizzo Illustrazione presso ISIA di Urbino.

A Spazi d’Arte presenta “Raro notturno“. Nell’epoca del bombardamento mediatico, Daniela Berti tesse l’archivio della quotidianità, riscoprendo la semplicità dell’intimità del vissuto: le pagine di due quaderni, piene di appunti e disegni, che hanno accompagnato l’artista durante molti viaggi, vengono ricalcate e ripresentate in fogli di acetato, trasformando una semplice collezione di pensieri in una vera e propria catalogazione. Segni, immagini e scritte si riuniscono nelle pagine di un ipotetico diario per proiettarsi, grazie alla trasparenza che li caratterizza, nello spazio che le ospita.
Il titolo è un omaggio al libro di Jack Kerouac I sotterranei, dove il flusso di coscienza, legato alla beat generation, si collega allo spirito casuale dei soggetti del lavoro.

Le altre esperienze con Progetto Giovani:

Nuovi Segnali 2015

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Daniela Berti ha partecipato all’edizione 2015 di Nuovi Segnali, il ciclo di esposizioni collettive di arte contemporanea realizzato dall’Ufficio Progetto Giovani in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Padova. Le esposizioni sono state ospitate in due luoghi pubblici non convenzionalmente dedicati alle mostre d’arte, con 4 inaugurazioni suddivise tra l’atrio del Multisala MPX di via Bonporti e alcuni spazi comuni del Conservatorio statale di musica “G. Pollini” di via Eremitani. Ogni mostra è rimasta visibile per quindici giorni a partire dalla data dell’inaugurazione.

Framing interludes” è stata esposta al Multisala MPX, a cura di Federica Brigo. Nell’installazione, i protagonisti sono i frame estrapolati da diversi film che l’artista ama. Essi vanno a costituire una collezione di immagini e pezzi di storie che è parte integrante dell’ immaginario di Daniela Berti. Il titolo stesso, che si può tradurre in incorniciare gli intervalli, è costruito sul gioco di parole dato da frame e framing, sottolineando così l’intento di fissare specifici momenti visivi del mondo diegetico che, estratti e decontestualizzati, si concretizzano nella realtà.

Successiva alla selezione dei fotogrammi è la loro modulazione plastica che considera e cerca l’interazione specifica con lo spazio-cinema. Il risultato del progetto sono delle strutture leggere che dialogano con la luce, elemento ricorrente nei lavori di Daniele Berti e costitutivo della settima arte poiché veicola le immagini sullo schermo rendendole così leggibili ai fruitori. I fotogrammi, stampati su carta modello ed incollati su tnt, sono inseriti in quattro forme geometriche elementari fatte di legno, filo e stoffa. Nel procedimento di trasferimento dell’immagine sul supporto i colori e i contorni di queste ne emergono attenuati, determinando così la sfuocatura dei soggetti raffigurati; essi riaffiorano pertanto come figure decontestualizzate, ritagli di storie da riscrivere.

Per informazioni

Daniela Berti
Mail: danielaberti.o@gmail.com