La Fiera delle Parole 2025 per le scuole

La Fiera delle Parole torna a Padova dall’1 al 5 ottobre 2025 con un programma ricco di appuntamenti che vedranno protagonisti scrittori, giornalisti, critici e studiosi, ma anche personaggi della cultura e dello spettacolo.

In collaborazione con l’ufficio Progetto Giovani, la manifestazione prevede un programma di incontri mattutini rivolti alle scuole secondarie di primo e secondo grado, dal 2 al 4 ottobre.

La partecipazione è gratuita, ma è necessario che gli insegnanti prenotino l’appuntamento per le proprie classi attraverso il modulo online.

Gli appuntamenti presso gli istituti scolastici si svolgono invece a porte chiuse e non sono prenotabili.

Le iscrizioni sono chiuse.


Gli appuntamenti

Giovedì 2 ottobreVenerdì 3 ottobreSabato 4 ottobre

Fiera di Padova – Padiglione 11, Sala A | 9:00-11:00

Tommaso Greco

Critica della ragione bellica

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Dobbiamo difenderci! Dobbiamo armarci per difendere la nostra democrazia, la nostra cultura, la nostra civiltà, la nostra pace. Negli ultimi mesi lo sentiamo ripetere continuamente, precipitando di nuovo nel clima forgiato dall’antico adagio «se vuoi la pace, prepara la guerra». E se invece iniziassimo a pensare la pace a partire dalla pace e non dalla guerra? Non è forse la guerra l’interruzione della pace?

Solo pochi anni fa, nessuno avrebbe potuto immaginare che ci saremmo ritrovati all’improvviso in un clima di guerra. Politici, intellettuali e giornalisti fanno a gara per trovare argomenti a favore del riarmo e per convincerci che dobbiamo riscoprire il nostro “spirito bellico”. In un mondo in cui il motto più ripetuto è «si vis pacem, para bellum» è diventato allora particolarmente urgente domandarsi se si possa pensare la pace a partire dalla pace e non dalla guerra. È possibile solo se mettiamo la pace al principio e non alla fine, così da impedire di giustificare in suo nome atti e comportamenti che la rendono sempre più precaria, se non addirittura irraggiungibile. Occorre ragionare sui mali del mondo, e sulla guerra in particolare, cambiando il nostro punto di vista e muovendo da un presupposto diverso rispetto a quello che ci vuole nemici gli uni degli altri. Perché è la guerra a essere l’interruzione della pace, e non viceversa. E perché non è affatto vero che la guerra appartenga alla “natura” degli esseri umani. Occorre quindi contrastare la “narrazione” che relega la pace nell’”utopia” o nell’”ideale”.

Non c’è nulla di naturale nella guerra, e nemmeno nella pace. Ci sono solo le scelte che vengono compiute dai governanti e da chi li sostiene.

Tommaso Greco è professore ordinario di Filosofia del diritto nell’Università di Pisa, dove dirige il Centro Interdipartimentale di Bioetica, e direttore scientifico del Piccolo Festival della fiducia. Nel 2024 gli è stato assegnato il Premio Bartolo da Sassoferrato per le scienze giuridiche e politico-sociali, sezione “Pensare la pace”. Dirige la collana “Bobbiana” dell’editore Giappichelli e la rivista di storia della filosofia del diritto “Diacronìa”. Tra le sue più recenti pubblicazioni, “L’orizzonte del giurista. Saggi per una filosofia del diritto ‘aperta’” (Giappichelli 2023). Per Laterza è autore di “La legge della fiducia. Alle radici del diritto” (2021, Premio Nazionale Letterario Pisa 2022 per la saggistica) e “Curare il mondo con Simone Weil” (2023).


Fiera di Padova – Padiglione 11, Sala A | 11:00-13:00

Matteo Marchesini

Natalia Ginzburg e Giorgio Manganelli. Contro gli idoli della cultura

da “Saggisti italiani del Novecento”

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Il genere del saggio è quello della letteratura per eccellenza laica, senza certezze, senza dogmi: nemmeno in campo culturale, come dimostrano i testi che Matteo Marchesini commenterà riconducendoli alla antologia Saggisti italiani del Novecento da lui curata con Alfonso Berardinelli.

In Italia esistono molte antologie sui poeti e i narratori del ventesimo secolo. Nessuna ne esiste, invece, su quel genere così sfuggente, ma anche così decisivo nella nostra storia letteraria, che è il saggio: il genere moderno di chi non possiede una verità sistematica ma la cerca per tentativi, mescolando autobiografia e teoria, racconto e dialogo, ritratto e aforisma. Saggisti italiani del Novecento colma la lacuna, e si presenta dunque come il primo panorama del suo tipo. A una prefazione, e a un’ampia introduzione, seguono qui gli scritti di centosei autori che nella loro diversità stilistica, tematica e caratteriale rivelano le ricchissime potenzialità del saggismo.

Matteo Marchesini è nato nel 1979 a Castelfranco Emilia e vive a Bologna. Poeta, narratore e saggista, oltre ad alcuni libri per ragazzi ha pubblicato la raccolta di versi “Marcia nuziale” (Scheiwiller 2009), le satire di “Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi” (Pendragon 2010), i ritratti letterari di “Soli e civili” (Edizioni dell’Asino 2012), e il romanzo “Atti mancati” (Voland 2013), entrato nella dozzina del premio Strega. Collabora con le pagine bolognesi del “Corriere della Sera2, con Radio Radicale, “Il Foglio” e il “Sole-24 ore”.


Palazzo Moroni – Sala Paladin | 11:00-13:00

Antonio Massariolo e Giorgio Romagnoni

Il bisnonno fischiettava. Una notte nella Padova Partigiana

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A 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo, il fumetto vuole ricordare luoghi e personaggi che hanno permesso a Padova di ritornare ad essere libera. Realizzato da Il Bo Live in collaborazione con BeccoGiallo e con il contributo scientifico del Casrec, il libro parla di liberazione, di cospirazione, di sogni, come quello di un’Europa unita, di coraggio e di paura. Il bisnonno, reale antenato del fumettista Giorgio Romagnoni, è Piero Artuso che per decenni è stato il custode di Palazzo del Bo. Negli anni divenne amico di professori e studenti e con loro vide l’ascesa del fascismo, la guerra, la Liberazione e andò in pensione agli albori del 1968. La nipote è Elena, una bambina di 7 anni che una notte si sveglia e si trova davanti il bisnonno Piero. Lui la fa salire sulla sua mitica bicicletta e la porta in giro per la città di Padova. È il 24 settembre 1938 quando inizia il sogno di Elena, il giorno in cui ci fu la visita del Duce a Padova a pochi giorni dall’emanazione delle vergognose Leggi Razziali. I ricordi affiorano ed i due, lungo il loro percorso, incontrano i protagonisti della Resistenza patavina.

Antonio Massariolo, giornalista e podcaster. Collabora con Il Bo Live, il magazine dell’Università di Padova e insegna al Master in Comunicazione delle Scienze Unipd. Ha curato il libro “Il Clima che vogliamo”, è autore del fumetto “Matteo Toffanin: quanto può crescere una quercia” e ha realizzato i podcast: “Da banditi a mafiosi: la storia della Mala del Brenta vista dalla parte di chi l’ha combattuta”, “Storie di vittime innocenti di mafia” e “Se questo è un gioco – Inchiesta sull’azzardo in Italia”. È tra i fondatori del centro di documentazione ed inchiesta sulla criminalità organizzata del Veneto.

Giorgio Romagnoni è fumettista e operatore sociale libero professionista. Dopo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Trento, è occupato come assistente legale di richiedenti asilo e rifugiati presso il Centro Astalli Trento per il quale ricopre anche un ruolo di referente per le attività culturali e di sensibilizzazione della cittadinanza. Formatore tra volontari e rifugiati, giovani in Servizio Civile o pronti a partire per un viaggio in realtà missionarie sparse per il mondo, è appassionato di cittadinanza attiva e fumetti.

I posti sono esauriti. Le iscrizioni per questo incontro sono chiuse.


Liceo scientifico “Eugenio Curiel” | 11:00-13:00

Francesco Lubian e Luigi Salvioni

Latino zero. Guida all’apprendimento della lingua

L’incontro si svolge a porte chiuse. Discute con gli autori la Prof.ssa Manuela Gigliotti.

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Didatticamente e scientificamente aggiornato, il manuale propone una via d’accesso chiara, razionale ed economica alle strutture di base della morfosintassi latina, calibrata sulle necessità dei corsi di latino di base. Un forte elemento di novità è la complessiva riorganizzazione dei suoi contenuti, ripensati ad hoc per un nuovo pubblico e una specifica finalità. L’impianto è quello di una grammatica descrittiva, finalizzata alla comprensione e alla traduzione dei testi latini. Specifica attenzione è riservata all’apprendimento del lessico, organizzato intorno ad alcuni nuclei tematici forti (la familia e la villa, lo ius e la religio, l’exercitus e gli officia), capaci di guidare, attraverso la lingua, alla conoscenza del mondo romano, della sua storia e della sua civiltà letteraria.

Francesco Lubian è professore associato di Lingua e letteratura latina nell’Università degli Studi di Padova, dove insegna Letteratura latina tardoantica, Didattica del latino e Latin for beginners. Ha pubblicato un’edizione commentata dei “Disticha sancti Ambrosii” (2017) e un commento all’epistola 107 di Gerolamo, “Ad Laetam de institutione filiae” (2025).

Luigi Salvioni, a lungo docente di Discipline letterarie, latino e greco al liceo classico, è titolare dei corsi di Prova scritta di latino e Latino base nell’Università degli Studi di Padova. Con la Nuova Italia ha pubblicato “La grammatica latina” (con M. Bettini e R. Fabbri, 3 voll., 2000) e il corso di traduzione dal latino “Tempora et Mores. Studiare il latino per capire i Latini” (2001).


Liceo classico “Tito Livio” | 11:15-13:10

Cristoforo Gorno

Dioniso. Il dio dei misteri

L’incontro si svolge a porte chiuse

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La grande avventura del dio più ribelle dell’Olimpo. Signore dei misteri e della follia. Quando pensiamo a Dioniso, le prime cose che immaginiamo sono il vino, la dissolutezza, i rituali bacchici dove i partecipanti perdono la ragione per guadagnare l’estasi dei sensi. Ma il dio che conosciamo anche come Bacco è molto più di questo, ed è pronto a raccontare la sua storia. Figlio dell’amore clandestino tra Zeus e la giovane principessa tebana Semele, che muore nel metterlo al mondo, Dioniso viene respinto dalla famiglia della madre e perseguitato dalla gelosia di Era. In seguito, prende sempre più le distanze dalle altre divinità, rifiutandosi di andare a vivere sull’Olimpo e viaggiando tra i mortali, guidato dalla curiosità e dalla sua volontà di sedurre il mondo. Durante i suoi vagabondaggi conosce la bellezza dell’amore e il dolore della perdita, coltiva l’amicizia con gli uomini, gli animali e la natura selvaggia, diffonde il dono del vino e raccoglie intorno a sé un seguito di devoti, le Baccanti e i Satiri. Tuttavia, in molti dubitano di lui e del fatto che sia davvero un dio. La resa dei conti si avvicina sempre di più: Dioniso rischia di perdere tutto ciò che ha costruito… Cristoforo Gorno, autore e divulgatore storico, dà voce al dio dei misteri in un romanzo appassionante tutto da scoprire: la verità, come insegna Dioniso, si nasconde nelle pieghe della follia, di cui solo lui conosce i segreti.

Cristoforo Gorno, laureato in Lettere classiche con una specializzazione in mitologia greca e storia delle religioni del mondo classico, è autore televisivo e divulgatore. Ha curato molte trasmissioni, tra cui “Kilimangiaro” e “Passato e presente” (Rai 3), “Atlantide”, “Impero” e “Sfera” (La7). Dal 2015 conduce su Rai Storia una fortunata serie di programmi da lui ideati, iniziati con “Cronache dall’Antichità”, e arrivati alla nona edizione. La decima edizione, “Cronache eroiche“, racconta gli eroi più amati tra mito e realtà storica. Per realizzare i suoi programmi ha viaggiato dall’Afghanistan all’Egitto, dalla Siria all’India, ma ciò che preferisce è solcare i mari greci con i classici, Omero in particolare, alla mano. Con Rai Libri ha pubblicato due romanzi storici, “Io sono Cesare” (2019) e “La spia celeste” (2022).

Fiera di Padova – Padiglione 11, Sala A | 9:00-11:00

Enrico Terrinoni

James Joyce e Giordano Bruno: infinito e eresia. Ovvero: perché leggere ancora?

da “Leggere libri non serve. Sette brevi lezioni di letteratura” (Bompiani 2025)

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E se proprio oggi, in questo tempo frenetico, leggere fosse ancora l’avventura più straordinaria che possiamo vivere? Nell’epoca dell’intelligenza artificiale e dei sentimenti compressi in uno schermo, la letteratura custodisce un superpotere raro: continua a spalancare mondi, ad accendere meraviglia, a scavare dove tutto il resto scivola via. E proprio quando il mondo ci invita a stare chini su uno schermo, leggere diventa un gesto ribelle e necessario. Un atto dolce, ma salvifico. Con il carisma di un incantatore, Enrico Terrinoni ci accompagna in un viaggio attraverso la storia della letteratura, svelandone il fascino attraverso sette parole: sogno, infinito, eresia, coscienza, onda, profezia e silenzio. Sette sortilegi, sette bussole per orientarci in un universo fatto di carta e immaginazione. Da Shakespeare a Svevo, da Virginia Woolf a Giordano Bruno, ogni pagina è una scoperta. E no, non serve essere lettori eruditi: questo viaggio è aperto a tutti. A chi divora pagine e a chi inciampa tra le righe. A chi vuole capire meglio il mondo e a chi insegue un’emozione. Perché leggere non è affatto un passatempo innocuo. È un atto di resistenza e libertà. È diventare altri. È diventare di più. Leggere è, ancora e sempre, un modo per sentirsi più vivi.

Enrico Terrinoni è professore di letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia attualmente distaccato presso l’Accademia dei Lincei. Ha ricevuto il Presidential Distinguished Service Award dalla Presidenza della Repubblica irlandese per meriti internazionali in campo letterario. Traduttore tra le altre opere dell’”Ulisse” di Joyce e autore di numerosi libri, tra i quali “La vita dell’altro” (Bompiani, 2023) e il romanzo “A Beautiful Nothing” (Blu Atlantide, 2024).


Fiera di Padova – Padiglione 11, Sala A | 11:00-13:00

Rocco Sciarrone

Prima lezione di sociologia delle mafie

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Che cos’è la mafia? Com’è cambiata nel tempo? Come la si è contrastata? Come si espande su territori nuovi? Rocco Sciarrone, tra i massimi esperti di mafie in Italia, traccia un profilo dei fenomeni mafiosi in primo luogo attraverso la sociologia, per poi allargare lo sguardo a una prospettiva interdisciplinare. L’obiettivo è duplice: da un lato dare conto dello stato degli studi sulle mafie, dall’altro evidenziare le questioni più importanti e dibattute a livello pubblico e politico. Dal problema del riconoscimento – cioè di che cosa si possa intendere per mafia – al controllo del territorio, dall’antimafia istituzionale e sociale alla questione dell’area ‘grigia’, spesso contigua a economia, politica e istituzioni, e molto altro ancora.

Rocco Sciarrone è presidente della Società scientifica italiana degli studi su mafie e antimafie. Professore ordinario di Sociologia economica presso l’Università di Torino, dove dirige il Laboratorio di Analisi e Ricerca sulla Criminalità Organizzata, ha condotto e coordinato ricerche sui fenomeni mafiosi, con particolare riferimento alle intersezioni tra mafia ed economia legale, all’area grigia e ai rapporti di collusione, ai processi di espansione in aree non tradizionali e ai meccanismi di riproduzione delle reti mafiose. Tra le sue più recenti pubblicazioni, “Le mafie nell’economia legale. Scambi, collusioni, azioni di contrasto” (con L. Storti, il Mulino 2019) e “Il gioco d’azzardo, lo Stato e le mafie” (con F. Esposito e L. Picarella, Donzelli 2023).


Palazzo Moroni – Sala Anziani | 11:00-13:00

Emmanuela Carbé

Fausta Cialente, “Interno con figure”

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Pubblicata per la prima volta nel 1976, la raccolta diventa una resa di conti, una testimonianza dei molti mondi attraversati e del tempo “sempre più velenoso e sempre più feroce” che Cialente ha saputo leggere e interpretare. “Interno con figure”, un andante che riflette il ritmo musicale della sua scrittura, intreccia fiaba e realtà cruda, invenzione e memoria, ironia e denuncia sociale, confermando una scrittrice di straordinario talento e lucidità. Tra i ricordi sfumati della provincia italiana e le ambientazioni in un Levante pieno di contrasti, “Interno con figure” raccoglie i racconti più significativi di Fausta Cialente. Scritti prevalentemente negli anni in cui era in Egitto, esplorano i temi più intimi e universali della sua opera: l’incanto dell’infanzia, le velleità di una borghesia “incosciente e colpevole”, il colonialismo, le tensioni dei rapporti familiari, l’appartenenza e lo sradicamento. Cialente tratteggia spazi domestici che custodiscono vite immobili e silenziose o piene di avventure con una prosa luminosa e una sensibilità perfetta. Racconta di bambini maliziosi e crudeli che indagano le dinamiche segrete degli adulti, di donne sfacciate e coraggiose, timide e schive alle prese con il senso di straniamento, di uomini disorientati che proiettano desideri e inquietudini sulla realtà circostante.

Fausta Cialente è stata una delle più importanti scrittrici italiane del Novecento. Nata nel 1898 a Cagliari dal 1921 al 1947 vive stabilmente in Egitto, dove negli anni Quaranta collabora alla propaganda antifascista e dove frequenta la società mondana internazionale che avrebbe descritto con grande dettaglio e capacità introspettiva in fortunati romanzi. Tra i vari romanzi ricordiamo “Un inverno freddissimo” (1966) e “Il vento sulla sabbia” (1972) – ripubblicati da nottetempo rispettivamente nel 2022 e nel 2023. Con “Le quattro ragazze di Wieselberger” (1976), Cialente vince il Premio Strega.

Emmanuela Carbé è stata ricercatrice in Critica letteraria e letterature comparate all’Università di Siena, dove ha insegnato Informatica umanistica, ed è ora professoressa associata presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Sta curando per nottetempo la riedizione di alcune opere di Fausta Cialente, a cui ha dedicato il saggio “La scrittura necessaria” (Artemide 2021). È scrittrice di romanzi e racconti, tra cui “Mio salmone domestico” (Laterza 2013) e “L’unico viaggio che ho fatto” (minimum fax 2017).


Liceo scientifico “Alvise Cornaro” | 11:15-13:00

Matteo Saudino

La Costituzione siamo noi. Perché la Costituzione italiana è l’anima della nostra democrazia

L’incontro si svolge a porte chiuse

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Dal prof di “Barbasophia”, un viaggio nell’anima della nostra democrazia, un libro sull’attualità e la bellezza
della Costituzione italiana. Matteo Saudino ci accompagna attraverso gli articoli più significativi della Costituzione, per ricordarci i pilastri su cui si basa la nostra democrazia e spronarci a prendercene cura e attuarla, sempre. Ogni società, per essere in salute, dovrebbe comportarsi come un essere vivente, dove ogni parte collabora e si aiuta a vicenda. Avrebbe bisogno di un cervello, di un corpo e soprattutto di un’anima che ne orientasse le scelte. Ovvero di una Costituzione. 
Ciò che rende la Costituzione italiana la più bella al mondo è proprio la sua anima democratica, che dà a tutti la stessa dignità e permette a ciascuno di realizzarsi. Valori fondamentali come l’uguaglianza e la solidarietà, la valorizzazione delle diversità e la difesa delle libertà, il lavoro e l’accoglienza, ne costituiscono testa, busto e braccia. E le sue gambe corrono verso un orizzonte di pace.

Matteo Saudino insegna da vent’anni Filosofia e Storia nei licei torinesi ed è l’ideatore e l’autore di “BarbaSophia”, il popolare canale YouTube che conta oltre 350.000 iscritti e 60 milioni di visualizzazioni. È autore di numerosi manuali scolastici, ha pubblicato libri divulgativi e raccolte poetiche, tiene conferenze e seminari di filosofia in tutta Italia, porta in scena spettacoli teatrali ed è formatore per enti pubblici e privati su temi quali diritti umani e cittadinanza attiva.

Fiera di Padova – Padiglione 11, Sala A | 9:00-11:00

Francesca Ghedini

Ifigenia. Le tre vite di una donna diventata mito

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«La vita di un solo uomo vale quella di mille donne». È la terribile sentenza che Euripide fa pronunciare a Ifigenia, estrema sintesi di una tragedia personale e collettiva, la cui eco arriva anche a noi. Primogenita di un re potente, sembra avviarsi verso un luminoso futuro, fin quando la guerra non cambia tutto, portandola a vivere vite che non ha scelto in luoghi che mai avrebbe raggiunto altrimenti. Dopo il successo di “Maledette”, Francesca Ghedini prosegue la sua indagine alle radici dell’immaginario occidentale. Questa volta oggetto della sua riflessione non sono protagoniste di stirpe divina, ma una donna sacrificata sull’altare della ragion di stato e dell’ambizione paterna. Seguendo le varie fasi di una storia a cavallo tra regioni e secoli diversi, ci fa compiere un viaggio tra le mille sfaccettature della cultura greca. Se l’Ifigenia educata nel palazzo di Micene è espressione del mondo omerico, quella esiliata in Tauride rievoca una civiltà misteriosa, mentre alla raffinata società ateniese rimanda la sacerdotessa che, nel santuario di Brauron, prepara le giovani a diventare spose e madri. Come in un romanzo, nel racconto dei gesti e delle parole di Ifigenia rivivono i rapporti tra l’universo maschile (il padre Agamennone, lo sposo promesso Achille, il fratello Oreste) e quello femminile (la madre Clitennestra, la zia Elena, la sorella Elettra), nella sapiente fusione tra le fonti letterarie e un vasto patrimonio di immagini.

«Senza nozze, senza figli, senza patria, senza amore», la definisce Euripide. Ed è forse proprio questo suo essere al di là di ogni schema, in un’epoca di grandi fermenti, a renderla ancora oggi particolarmente interessante, rivelatrice di una realtà sociale che nel mito si rispecchia.

Francesca Ghedini, professoressa emerita di Archeologia all’Università di Padova, è autrice di qualche centinaio di pubblicazioni. Fra i vari ambiti della sua ricerca, si è dedicata principalmente allo studio dell’iconografia e all’uso delle immagini come specchio delle società che le hanno prodotte. Per Marsilio ha pubblicato “Maledette. Le donne nel mito” (2023, edizione tascabile 2024).


Centro Culturale Altinate San Gaetano – Auditorium | 10:00-12:00

Federico Taddia

Fuga dalla meraviglia. La geniale vita di Albert Einstein tra violini, bussole e calzini

L’incontro è rivolto alle scuole secondarie di primo grado e al biennio delle secondarie di secondo grado.

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Questo libro non vi trasformerà in geni! E non vi racconterà la favoletta che geni non si nasce ma si diventa. Ah! E non è nemmeno una classica biografia, un libro di scienza o una noiosa raccolta di aneddoti. Questo libro è un tentativo di entrare nella testa e nel cuore di Albert Einstein. Tante cose sono già state dette su di lui (alcune vere, altre no!), ma quello che Einstein può ancora mostrarci è come imparare a pensare per il piacere di farlo, a scherzare, a essere ribelli, a oziare, a non mettersi i calzini, a fare la pace, a fare la linguaccia, a ragionare fuori dagli schemi, ad ammettere di aver sbagliato e a dare sempre e comunque una possibilità all’impossibile. Un ritratto molto scapigliato di un’esistenza vissuta all’insegna non solo dell’intelligenza, ma anche dell’ironia, dell’immaginazione sconfinata e dell’opposizione a qualsiasi ordine e pregiudizio. La storia di un uomo che ha custodito fino alla fine una grande capacità: quella di sapersi meravigliare. Perché la meraviglia non è altro che una domanda in attesa di risposta.

Federico Taddia è giornalista, scrittore e autore televisivo. Conduce “L’altra Europa” su Radio24 e “Nautilus” su Rai Scuola; è stato inoltre conduttore di “Screensaver” (Rai3), “L’Altrolato” (Radio2) e “Pappappero” (Radio24). Collabora ai testi di Fiorello, scrive per “Topolino”, “La Stampa” e “Style Piccoli”. Ha vinto il Premio Alberto Manzi per la comunicazione educativa e, con “Teste Toste”, il Premio Andersen per la miglior collana di divulgazione scientifica per ragazzi. È un appassionato di Europa e di storie piccole, originali e virtuose che racconta in radio, in tv e sulla carta.


Palazzo Moroni – Sala Paladin | 11:00-13:00

Andrea Schiavon

Prima di vincere. Quello che ci insegna la nuova atletica italiana

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Prima di vincere racconta il cambiamento silenzioso e potente che ha trasformato l’atletica italiana. Eppure solo pochi anni fa si faceva fatica ad arrivare sul podio e addirittura in finale nelle gare che contano. Che cosa è successo, per ribaltare la situazione in modo così evidente? Niente di clamoroso e molte cose speciali: i Giochi Olimpici di Tokyo nel 2021 hanno segnato un punto di svolta, ma la storia comincia da lontano tra campi di periferia, allenatori visionari e scelte coraggiose. Andrea Schiavon esplora la rinascita azzurra fatta di metodo ed errori, di corpi da costruire e ricostruire, di dinastie familiari e distacchi.

Battocletti, Crippa, Dosso, Fabbri, Fantini, Furlani, Iapichino, Jacobs, La Torre, Osakue, Palmisano, Stano e Tamberi sono solo alcuni dei volti che attraversano queste pagine e che ci aiutano a capire l’Italia che siamo e quella che vorremmo essere.

Andrea Schiavon dirige la Fondazione SIT – Sport Inclusione Talento. Da giornalista ha lavorato per “La Gazzetta dello Sport”, “La Stampa” e “Tuttosport”. Con “Cinque cerchi e una stella” (add editore) ha vinto il premio Bancarella Sport e insieme a Nico Valsesia si è aggiudicato il premio Geremia per “La fatica non esiste” (Mondadori). Con add editore ha pubblicato anche “Il buon ladro” e “Don Milani. Parole per timidi e disobbedienti”.


Per informazioni
Ufficio Progetto Giovani – Area scuole
via Altinate, 71 – 35121 Padova
Tel.: 049 8204746 – 4719
E-mail: progettogiovani.scuola@comune.padova.it