Lo spettacolo nasce da un lavoro di improvvisazione che ha portato alla definizione di cinque scene divertenti e assurde, scritte e interpretate dagli studenti e dalle studentesse del laboratorio di teatro in italiano L2.

Nate dal tema “omicidio a teatro”, le scene si sono nel tempo trasformate in ironiche storie di presunti strani “omicidi” avvenuti all’Università di Padova. Ovviamente un gioco in stile noir e fantastico, che si sviluppa dal desiderio di ironizzare su se stessi/e, sui luoghi comuni e sulla vita universitaria vista dall’occhio di persone provenienti da paesi differenti.

Come da tradizione di questo laboratorio, la drammaturgia è frutto di una collaborazione tra i e le partecipanti, con l’attenta e costante supervisione del regista e conduttore. Un’esperienza a tutto tondo, in cui chi partecipa è protagonista e fautore del lavoro artistico finale.

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Con l’opera “Gocce d’inchiostro“, Carlo Dossi (1849-1910) costituisce una vera e propria antologia in cui l’autore raccoglie il meglio delle sue produzioni creative tra gli anni ’60 e ’70 dell’Ottocento. Il libro è articolato su una serie di brevi prose presentate da lui stesso come “scenette, piccoli romanzetti che non esigono troppo inchiostro alla lor trattazione” ed ecco appunto il perché del titolo. Fra questi, “Profumo di poesia”, intorno a cui verte il lavoro di laboratorio di quest’anno.

“Profumo di poesia” racconta la storia della biondissima e delicata Miss Ada banner of Bannerlodge che ha fatto della “poesia” il suo modo di vivere. Ha appena rifiutato la prosaica proposta di matrimonio di un cugino commerciante quando, salendo le scale del Grand Hotel de Geneve a Roma, viene colta da strani movimenti allo stomaco, probabilmente l’effetto di un poetico grappolo d’uva mangiato la sera prima.

Sentiamo forte ancora oggi il dissidio fra corpo e spirito e soprattutto in età giovanile la mediazione fra i due livelli può essere causa di smarrimento. Per le sue caratteristiche e la sua originalità, questo piccolo racconto, colpisce tanto da voler essere portato in scena: si svolge tutto in un unico arco temporale e la sua indagine psicologica lo rende divertente e vero. Il racconto ci parla di Spirito e Corpo e della loro distanza diametrale, forse, ancora oggi.

Abbiamo voluto indagare qual è il rapporto che i giovani hanno con il funzionamento del proprio corpo, come lo vede l’universo maschile e quello femminile, ma oltre a recitare il testo di Dossi abbiamo chiesto agli studenti di scrivere degli intermezzi “personali” sull’argomento. In un epoca, la nostra, dove tutto praticamente è sdoganato il rapporto con il funzionamento del proprio corpo rimane, forse, ancora, uno dei pochi tabù rimasti.

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