
Sabato 28 maggio la rassegna “Da giovani promesse…” prosegue con una giornata ricca di appuntamenti con i vincitori dei principali premi italiani destinati agli esordienti.
Alle 11:00, Cristian Mannu – vincitore del Premio Calvino nel 2015 – racconta il suo “Maria di Ísili” con Elena Sbrojavacca e Margherita D’Amico, membro del direttivo del Premio Calvino; con lei il vincitore/la vincitrice della XXIX edizione del Premio Calvino.
Dalle 19:00, Francesca Diotallevi ci parla del suo “Dentro soffia il vento“, romanzo vincitore della “Sezione Giovani del Premio Neri Pozza – Fondazione Pini – Circolo dei Lettori“, assieme a Marco Malvestio. Succesivamente, Gabriele Di Fronzo presenta “Il grande animale” e con lui dialoga Emmanuela Carbé.
La serata si conclude con “Le ossa del Gabibbo“, musical reading tratto dall’omonimo romanzo di Virginia Virilli, con l’accompagnamento musicale di Margherita Vicario.
L’appuntamento del mattino si terrà al Caffè Pedrocchi, mentre gli appuntamenti serali si svolgeranno tra piazza del Duomo e il Museo Diocesano.
Caffè Pedrocchi – 11:00
Cristian Mannu
“Maria di Ísili” (Giunti)
con Margherita D’Amico ed Elena Sbrojavacca
Museo Diocesano – Piazza Duomo – dalle 19:00
Francesca Diotallevi
“Dentro soffia il vento” (Neri Pozza)
con Marco Malvestio
Gabriele Di Fronzo
“Il grande animale” (Nottetempo)
con Emmanuela Carbé
Virginia Virilli e Margherita Vicario
“Le ossa del Gabibbo” (Feltrinelli)
Musical reading
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Per informazioni
Ufficio Progetto Giovani
via Altinate, 71 – 35121 Padova
Mail: progettogiovani@comune.padova.it
Un romanzo sul coraggio e la forza di una donna pronta a tutto pur di conquistare la propria autonomia. In una polifonia di voci, in uno stile denso e compiuto, Cristian Mannu ci regala la storia di una donna che, pagandone il prezzo, segue la legge del desiderio, sfidando gli interdetti sociali, sullo sfondo di una Sardegna arcaica popolata da vagabondi, levatrici-accabadore, figli burdi, fatti di sangue e indicibili segreti.
Fiamma, una ragazza dai capelli così rossi che sembrano guizzare come lingue di fuoco in un camino, vive da sola in un capanno in mezzo al bosco, evitata da tutti gli abitanti del piccolo borgo di Saint Rhémy e additata come “strega”. La solitudine, però, a volte le pesa addosso come un macigno, soprattutto da quando Raphaël Rosset se n’è andato. Ogni sera si spinge fino alla fattoria dei Rosset e se ne sta a guardare a lungo la casa dove si aggira sconsolato Yann, il fratello zoppo di Raphaël, il fratello che la odia. Ritornando sul tema dell’amore che dissolve il rapporto tra una comunità e il suo capro espiatorio, Francesca Diotallevi costruisce un romanzo che sorprende per la maturità della scrittura e la solidità della trama, vincitore della Sezione Giovani del «Premio Neri Pozza – Fondazione Pini – Circolo dei Lettori».
Francesco Colloneve, imbalsamatore per mestiere, ha imparato che non c’è modo di scampare alla perdita e dunque tanto vale esercitarsi in tutti quei gesti che aiutino a sopravvivere agli abbandoni. Quando il padre si ammala, la sua memoria tarlata è l’occasione per ricordare insieme mancanze e colpe di cui Francesco porta ancora i segni; Colloneve dovrà usare tutte le sue strategie per trasformare il dolore del lutto in un incantesimo di eternità. In questo suo romanzo di esordio, con una lingua esatta e tagliente – che evoca gli strumenti del suo protagonista – Di Fronzo ci racconta come far sì che ciò che altrimenti subito scomparirebbe, rimanga nostro per sempre.

Quella di Picozzi non è una malattia che si vede subito. Agisce con lentezza. Stanca. Piega. Atterra. Quella di Picozzi è una malattia che cresce insieme allo sguardo curioso, acuto, intelligente della bambina, dell’adolescente, della donna che è sua figlia. Quella di Picozzi è una sclerosi multipla, rigorosamente e violentemente respinta come si respinge un invasore. “Le ossa del Gabibbo” è la storia di questa invasione e della resistenza che ne consegue – paradossale, buffa, commovente.



