Diritto e pari opportunità – Il racconto

Giovedì 27 novembre 2025, Progetto Giovani ha ospitato gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di secondo grado per una mattina di riflessione e approfondimento in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

L’evento si è svolto presso l’auditorium del Centro Culturale Altinate San Gaetano. La prima parte è stata dedicata all’intervento “Diritto e pari opportunità“, una delle proposte didattiche di Progetto Giovani per l’anno scolastico 2025/2026, a cura dell’avvocata Luciana Sergiacomi.

Nella seconda parte, in continuità con le tematiche trattate, Padova Danza ha proposto la coreografia “Amarsi”, ispirata al contrasto e alla prevenzione alla violenza di genere.


Il racconto

L’avvocata Luciana Sergiacomi, relatrice dell’incontro, ha stimolato le studentesse e gli studenti ad avviare un dialogo condiviso e una riflessione critica su tematiche che riguardano le pari opportunità, con un attento riferimento all’attualità.

L’intervento si è svolto a ridosso del 25 novembre, giorno segnato da due eventi di grande rilievo: la ricorrenza della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne e l’approvazione del d.l.l. 1433, ossia l'”Introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”.

Per poter spiegare alle ragazze e ai ragazzi in maniera coerente ed esaustiva il disegno di legge, Luciana Sergiacomi ha proposto inizialmente una ricostruzione storico-giuridica per tracciare le tappe fondamentali che hanno portato al nostro attuale impianto normativo, dove è presente una parità (almeno) sostanziale tra i generi.

È con l’entrata in vigore della Costituzione Italiana che vengono sanciti i principi fondamentali della parità: in particolare, è l’Articolo 3 che ne pone le basi.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso , di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 3, Cost.

Il punto, dunque, ha spiegato Sergiacomi, non è solo un riconoscimento delle pari opportunità per entrambi i sessi, quanto piuttosto l’uguaglianza formale e sostanziale di ciascun cittadino senza alcuna discriminante. Per questo motivo, nei decenni la legislazione ha agito per tentare di riequilibrare la disparità presente tra gli individui, discrepanza fin troppo spesso data da differenze di genere.

Passaggi fondamentali per tutelare la disuguaglianza tra donne e uomini sono stati il superamento di divieto di accesso alle cariche pubbliche (1960), l’abrogazione del reato di adulterio (1968) e del delitto d’onore (1981), l’approvazione della legge sul divorzio (1970) e sull’aborto (1978).

Gli anni recenti hanno visto l’introduzione di strumenti di tutela più avanzati quali l’introduzione del reato di Stalking (2009), una nuova legge sulla violenza di genere (2013) e la legge “Codice rosso” contro la violenza domestica (2019).

L’avvocata Sergiacomi ha fatto riflettere le studentesse e gli studenti sul fatto che, se si è sentita la necessità di “creare” il reato di femminicidio, probabilmente è perché c’è ancora qualcosa che non funziona all’interno del nostro sistema. Il cambiamento può partire dalle singole azioni di ogni ragazza e ragazzo: attraverso il dialogo orizzontale instaurato nell’auditorium del Centro Culturale, è emerso come ciascuno dei presenti fosse intriso – anche inconsciamente – di stereotipi di genere.

Gli stereotipi di genere condizionano le azioni quotidiane, è necessario non assimilarli in maniera acritica poiché possono sfociare in comportamenti non rispettosi delle pari opportunità, delle persone indipendentemente dal genere di queste.

“Amarsi” – Coreografia di Padova Danza

Due corpi si esplorano creando un’intensa connessione che trascende il movimento fisico per diventare un atto di fiducia reciproca. La musica, evocativa e fluida, sottolinea la delicatezza di ogni movimento e l’intensità della relazione che si crea tra i danzatori. Il duetto è una metafora della vita stessa, in cui il sostegno reciproco è fondamentale per affrontare le sfide, i momenti di incertezza e le difficoltà finanche le separazioni che la vita impone.

La performance – coreografata da Jessica D’Angelo e sulla musica di Gluck “Orfeo ed Euridice” arrangiata da Sgambati – ha avvolto visivamente e sonoramente l’auditorium attraverso l’incontro silenzioso di due corpi che si cercano e si sostengono, raccontando con ogni movimento, sostenuto da una musica morbida ed avvolgente, la fragilità delle relazioni umane.


Luciana Sergiacomi

Laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Roma, Luciana Sergiacomi ha proseguito il proprio percorso di studi con un Diploma di specializzazione in “Criminologia clinica e psichiatrica forense” (Università degli Studi di Roma, Facoltà di medicina) prima e un Master biennale in “Mediazione familiare” poi.

Attualmente è Presidente della Camera minorile di Padova ed è stata anche Presidente della Commissione per le pari opportunità, le politiche di genere e i diritti civili individuali. Collabora da diversi anni con l’Ufficio Progetto Giovani: incontra periodicamente le scuole secondarie di secondo grado, fornendo un’importante alfabetizzazione di base su tutto ciò che concerne il diritto per le pari opportunità.


Per informazioni
Ufficio Progetto Giovani – Area scuole
via Altinate, 71 – 35121 Padova
Tel.: 049 8204746 – 4719
E-mail: progettogiovani.scuola@comune.padova.it