Emily Witt, “Future Sex” – #giovanipromesse17

Mercoledì 24 maggio – ore 19:00

Emily Witt

“Future Sex” (Minimum Fax)

con Giulio D’Antona e Fabio Deotto

Casa della Rampa Carrarese

Il libro

Nel corso della vita abbiamo letto tante favole, ma quasi nessuna finiva con «e vissero da soli, felici e contenti». Eppure, per un gran numero di persone la vita va proprio così. A trent’anni, dopo la fine di una storia importante, Emily Witt si è ritrovata a gestire una libertà emotiva e sessuale che l’ha disorientata: ha scoperto che poteva andare a letto praticamente con chiunque accedendo a internet, ma era strano fare tutto quel sesso senza capire cosa fosse, senza sapere se poteva innamorarsi dell’altro o se doveva evitare di farlo. Susan Sontag diceva che uno dei più grandi equivoci dell’Occidente è stato sovrapporre il desiderio sessuale all’amore romantico, generando una serie di nevrosi di cui tuttora stiamo provando a liberarci. Ma a vent’anni da Sex & the City e a cinque dal lancio di Tinder, non siamo ancora preparati al cambiamento.

«Le nostre relazioni erano cambiate, ma il nostro modo di definirle no»: per scrivere un nuovo vocabolario del corpo e degli affetti, la Witt intraprende un viaggio che spazia dalle prime agenzie di incontri virtuali al porno femminista, dagli orgasmi durante le sedute di yoga alle politiche sulla fertilità che restano retrodatate in maniera punitiva e problematica, e lo fa con uno slancio di empatia, con una scrittura intima e radicale degna delle più grandi interpreti della controcultura degli anni Sessanta.

L’autrice

Emily Witt si è laureata alla Brown University e vive a New York. Scrive, fra gli altri, per n+1, The New Yorker, The New York Times, GQ e la London Review of Books. Future Sex è il suo primo libro.

I moderatori

Giulio D’Antona (Milano 1984) ha iniziato come editor a Linkiesta, poi come corrispondente per LK da New York, quindi per L’Espresso, Pagina99 e infine Rolling Stone. Si è occupato soprattutto di letteratura americana, ma anche di cinema e cultura più in generale. Ha scritto un reportage narrativo con materiali raccolti nel corso di circa cinque anni di lavoro sulla vita di scrittori americani, pubblicato da minimum fax col titolo “Non è un mestiere per scrittori”. Sempre dalla sua esperienza americana nascerà il libro a cui sta lavorando, che segue le orme di uno dei più importanti giornalisti narrativi della storia, il dr. Hunter S. Thompson. Attraverso un viaggio tra West e Midwest si propone di racconti Hunter S. Thompson ma anche l’America cambiata e radicalizzata dei nostri anni, molto simile proprio a quella che Hunter S. Thompson ha raccontata.

Fabio Deotto è nato nel 1982 a Vimercate (MB), laureato in biotecnologie, lavora come traduttore e giornalista. Ha scritto di scienza e di cultura per La Lettura del Corriere della Sera, IL, Pagina 99, Repubblica e Wired Italia. Per Rolling Stone Italia e Linkiesta ha scritto reportage narrativi legati al mondo della musica. Ha curato un podcast di giornalismo narrativo musicale intitolato “Come sopravvivere alla musica”, in cui ha raccontato le storie di quei musicisti, come Pete Best, Jason Everman e Dustin Kensrue, cacciati dalla propria band prima che raggiungesse il successo planetario. Ha tradotto dall’inglese volumi di narrativa e di saggistica. Nel 2014 ha pubblicato il romanzo “Condominio R39” (Einaudi Stile Libero). Il suo secondo romanzo uscirà in autunno, sempre per Einaudi Stile Libero.

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