La Fiera delle Parole per le scuole – Il racconto

Anche quest’anno si è rinnovata la collaborazione tra Progetto Giovani e La Fiera delle Parole per una programmazione mattutina rivolta alle scuole secondarie di secondo grado. Antonia, volontaria di Servizio Civile Regionale nel nostro ufficio, ha contribuito all’organizzazione e seguito gli incontri con gli studenti. Di seguito, il suo racconto.


Il racconto

Tra il 2 e il 4 ottobre, grazie alla collaborazione tra l’ufficio Progetto Giovani e la Fiera delle Parole, ha preso vita un fitto programma di incontri mattutini – un calendario costellato da appuntamenti con scrittori, giornalisti, critici e studiosi – dislocati tra le scuole, la Fiera di Padova e gli spazi comunali. In giorni fortemente segnati dagli sviluppi del conflitto isralo-palestinese, la Fiera delle Parole si è dimostrata un momento di riflessione e di dialogo: mantenendo al centro il valore che le parole hanno, i relatori sono stati capaci di generare un dibattito attivo con gli studenti focalizzato sulla realtà che oggi ci circonda.

Giovedì 2 ottobre

La prima mattinata di incontri – giovedì 2 ottobre – si è aperta alla Fiera di Padova con la presentazione di Tommaso Greco del volume “Critica della ragione bellica” (Laterza, 2025). Professore ordinario di Filosofia del diritto all’Università di Pisa, a un mondo che sembra ormai gridare a gran voce si vis pacem, para bellum («se vuoi la pace, prepara la guerra»), Greco risponde mettendo sotto scacco la parziale visione che vede i conflitti ineluttabili e necessari: e, se la pace non è un residuo o un accidente fortuitamente capitato in una storia degli uomini caratterizzata da guerre, è piuttosto un principio da scegliere e non un’utopia da inseguire. Il professore ha cercato di passare ai ragazzi e alle ragazze il messaggio di come alla base della natura umana possa esserci la relazione piuttosto che lo spirito bellico: in quest’ottica Greco si è fatto promotore in Fiera di un dialogo aperto con gli studenti fondato su una narrazione critica della contemporaneità.

Su questa scia si sono articolati anche gli altri incontri della giornata: se in una Sala Paladin gremita Antonio Massariolo e Giorgio Romagnoni (“Il bisnonno fischiettava. Una notte nella Padova Partigiana”, Il Bo Live, 2025) sono stati capaci di creare un ponte tra passato e presente con il proprio fumetto, Matteo Marchesini in Fiera (“Saggisti italiani del Novecento”, Quodlibet, 2025), Cristoforo Gorno al Liceo classico Tito Livio (“Dioniso. Il Dio dei misteri”, Giunti Editore, 2025) e Francesco Lubian e Luigi Salvioni al Liceo scientifico Enrico Curiel (“Latino zero. Guida all’apprendimento della lingua”, Il Mulino, 2025) hanno dato maggior rilievo alla potenza espressiva che le parole possiedono, con particolare riferimento alla letteratura classica. Le parole sono mediatrici di significati, contenitori di simboli, creatrici di mondi e di immaginari, evocatrici di un classico in continua comunicazione con il presente e strumenti attivi di cittadinanza.

Venerdì 3 ottobre

La mattinata seguente, quella di venerdì 3 ottobre, è stata segnata in tutto il Paese dalla massiccia adesione allo sciopero generale indetto da CGIL e USB, in risposta all’attacco isreaeliano contro la Flotilla. Previsto in Fiera con il libro “Prima lezione di sociologia delle mafie” (Laterza, 2025), il professore ordinario di Sociologia economica presso l’Università di Torino Rocco Sciarrone ha aderito alle manifestazioni e annullato conseguentemente la presentazione. Enrico Terrinoni, invece, sebbene ufficialmente in sciopero dall’Università per Stranieri di Perugia, ha deciso di partecipare ugualmente con “Leggere libri non serve. Sette brevi lezioni di letteratura” (Bompiani, 2025): per Terrinoni, se il libro è un proiettile capace di creare pace, la lettura, lontana da essere un atto obbligatorio ma quanto più necessario per la crescita dell’individuo, è la chiave per aprire la porta di infiniti mondi, la miccia per far scintillare la fantasia e un perpetuo atto di resistenza e libertà.

Non c’è dubbio che nella mattinata di venerdì ottobre grande atto di resistenza e libertà sia stato quello degli studenti e studentesse del Liceo scientifico “Alvise Cornaro” che, in accordo con la Dirigente, anche se in sciopero sono entrati in aula per partecipare alla presentazione di Matteo SaudinoLa Costituzione siamo noi. Perché la Costituzione italiana è l’anima della nostra democrazia” (Piemme, 2025): durante il denso incontro, Saudino ha esortato gli studenti a non stancarsi mai di nutrire l’anima della Costituzione, fatta di valori fondamentali quali l’uguaglianza e la solidarietà, la valorizzazione delle diversità, la difesa delle libertà, il lavoro e l’accoglienza.

Sabato 4 ottobre

L’ultima giornata – sabato 4 ottobre – ha rappresentato una sintesi armoniosa di tutte le idee e i concetti sviluppati nei due giorni precedenti. Al Centro Culturale San Gaetano Federico Taddia con “Fuga dalla meraviglia. La geniale vita di Albert Einstein tra violini, bussole e calzini” (Mondadori, 2025) ha condotto i presenti lungo il filo leggero e ribelle della scapigliata esistenza di Albert Einstein, ricordando loro il potere che la meraviglia ha di alleviare il disordine del presente caotico che viviamo

Contemporaneamente, in Fiera, Francesca Ghedini (“Ifigenia. Le tre vite di una donna diventata mito”, Marsilio, 2025) ha reiterato il valore dei classici e di come questi ultimi possano – anzi piuttosto debbano – essere una lente con cui filtrare e interpretare il presente in cui siamo calati. Nuovamente, e per l’ultima volta, è emersa l’importanza delle parole ed è risuonata l’affermazione con cui don Giorgio Bezze, presidente del Centro Universitario Padovano, ha aperto la Fiera: «Dobbiamo nutrirci di parole per pensare, per diventare menti e cuori pensanti. Per sapere chi siamo e dove stiamo andando».