Matteo Marchesini – Casa di carte

Mercoledì 17 aprile alle 18:30, l’ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova ospita Matteo Marchesini per la discussione del suo ultimo saggio, “Casa di carte. La letteratura italiana dal boom ai social” (Il Saggiatore).

Con l’autore dialogano Mario Andrea Rigoni, professore ordinario di Letteratura italiana all’Università di Padova e Marco Malvestio, dottorando in letterature comparate presso l’Università di Padova.

L’appuntamento, a ingresso libero e gratuito, si svolge presso lo Spazio 35, al piano terra del Centro Culturale Altinate San Gaetano.

Di Marchesini scrive Claudio Giunta:

Marchesini ha “Il dono di aver letto moltissimo e dunque di saper leggere e spiegare con la propria voce, senza quell’effetto di eco che si percepisce in tanta critica accademica; è il dono di chi di uno scrittore o di un libro sa vedere con intelligenza sia le ragioni intime, l’etimo spirituale (in “Casa di carte” vedi per esempio i saggi su Rea o Siti, o il mirabile pastiche su Arbasino), sia le ragioni storiche, cioè la posizione che lo scrittore o il libro occupano nella letteratura anzi nella cultura del secolo”.

Il libro

Moribonda è la critica letteraria. La sua è un’agonia loquace, che si esprime in una querula corrente di elzeviri, recensioni e monografie, su siti e social network, tra le pagine di libri, quotidiani e settimanali. Pagine che, analizzate come un unico testo, assomigliano sempre più a un certificato di morte, o meglio, all’autocertificazione di un decesso. I luoghi del delitto sono facoltà umanistiche divenute conventicole di iniziati, dediti a riti vacui espressi in gerghi oscuri; sono redazioni di giornali troppo vicine a redazioni editoriali, in cui è decaduta la pratica essenziale della stroncatura. Tra i congiurati, oltre ai critici stessi, i lettori poco inclini ad aprirsi a un rapporto vitale con l’opera, e assai più disposti a trattarla come un orpello.

Matteo Marchesini si muove da intruso tra le figure umbratili dell’«industria culturale». È critico, poeta, narratore. Affronta i libri altrui senza la fatua enfasi del giornalista, ma non è neppure un accademico: è uno scrittore che parla di letteratura e, attraverso la letteratura, del mondo. Pratica con pungente intelligenza l’arte della stroncatura e della satira, destinate a scagliarsi contro lo status quo, ovvero contro gli autori-monumento; ed è questa la ragione per cui “Casa di carteha incontrato grandi ostacoli prima di essere pubblicato.

I saggi che lo compongono sono una reazione chimica al presente, un presente che affonda le sue radici nella metamorfosi del boom economico, di cui Marchesini analizza gli esiti letterari più emblematici: da Bassani che visse quegli anni come un tramonto a Pasolini che li attraversò in trionfo, subendoli però come un insulto. Mentre si avvicina all’oggi, ridiscute un canone accettato ormai come un dato geologico, profanando primati intoccabili (Gadda, Montale) e riappropriandosi di autori perduti; ritrova i sintomi di un male antico nei testi contemporanei, e indica alcuni antidoti. Marchesini si assume così il compito di ogni vero scrittore: quello di costruire da sé la propria tradizione, di parlare dal suo interno dopo averla eletta a dimora. Perché la letteratura è un luogo da plasmare e abitare: è una casa di carte.

Gli ospiti

Matteo Marchesini

Matteo Marchesini (1978) è poeta, narratore e saggista. Ha pubblicato le satire di “Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi” (Pendragon, 2010), il romanzo “Atti mancati” (Voland, 2013, entrato nella dozzina dello Strega), la raccolta critica “Da Pascoli a Busi” (Quodlibet, 2014), le poesie di “Cronaca senza storia” (elliot, 2016) e i racconti di “False coscienze. Tre parabole degli anni zero” (Bompiani, 2017). Collabora con Il Foglio, Il Sole 24 Ore, Radio Radicale e doppiozero.

Mario Rigoni

Mario Rigoni (1948), saggista e scrittore, è professore ordinario di Letteratura italiana all’Università di Padova. Ha curato l’edizione e il commento delle poesie di Leopardi nei “Meridiani Mondadori” e diretto per Adelphi la traduzione dell’opera di Emil M. Cioran, di cui è stato corrispondente e amico. Collabora da oltre trent’anni alle pagine letterarie del Corriere della Sera. Tra i suoi libri più recenti: “Cioran dans mes souvenirs” (PUF, 2009), “Il materialismo romantico di Leopardi” (con una lettera inedita di Fruttero & Lucentini, La scuola di Pitagora, 2013), “Estraneità. Racconti” (postfazione di Paola Capriolo, La scuola di Pitagora, 2014), “Il pensiero di Leopardi” (nuova ed. accresciuta e rivista, Aragno, 2015), “Scorciatoie per l’abisso” (Aragno, 2015), “Lo scrittore come critico” (La scuola di Pitagora, 2016).

Marco Malvestio

Marco Malvestio (1991) è dottorando in letterature comparate presso l’Università di Padova, dove si occupa di narrativa contemporanea. Nel 2013 ha pubblicato la raccolta di poesie “Depurazione delle acque”. Collabora con Nuovi Argomenti, Formavera, Carteggi letterari, La balena bianca, La letteratura e noi, Le parole e e le cose, 404.

Per informazioni
Ufficio Progetto Giovani
via Altinate, 71 – 35121 Padova
Mail: progettogiovani@comune.padova.it