Laura ha 22 anni e da febbraio sta svolgendo un progetto del Corpo Europeo di Solidarietà a Braga (Portogallo): “Acting local, changing global“, in cui è volontaria nella Croce Rossa.
Sta seguendo diversi progetti, ma il principale la vede impegnata in un asilo nido, a supporto delle attività quotidiane di bambini e bambine di 2-3 anni.
I racconti e le foto che seguono sono stati realizzati direttamente da Laura, che ha scelto di testimoniare così la sua esperienza. Clicca sui titoli per leggere i racconti.
Ciao sono Laura, ho 22 anni e vivo a Piovega, un piccolo paesino nel comune di Piove di Sacco. Fin da quando conosco European Solidarity Corps ho sempre voluto prendere parte ad uno dei progetti, ovviamente quello che mi sarebbe piaciuto di più. Dopo molteplici ricerche il 6 febbraio sono partita per questa nuova avventura con destinazione Braga, situata nel nord del Portogallo.
Per arrivare a Braga sono atterrata nell’aeroporto di Porto e con il pullman sono arrivata alla stazione degli autobus di Braga, dove Beatriz (la mia tutor) mi stava aspettato per portarmi a casa. Appena giunta a casa i miei coinquilini mi stavano aspettando e come benvenuto mi hanno portato fuori a cena. Io sono stata l’ultima ad arrivare perchè la loro data di inizio è stata giugno/luglio, quindi hanno già vissuto insieme per diversi mesi, a parte ciò gli sono molto grata poichè essendo l’ultima arrivata non mi hanno mai fatto sentire così. In casa non c’è nessuno italiano quindi sono l’unica poi ci sono Sofia e Oscar che sono spagnoli, Martyna che è polacca e Alex che è francese.
La temperatura al mio arrivo era molto fredda e fu così per tutta la settimana, c’erano anche belle giornate di sole ma il freddo si faceva sentire soprattutto a casa dove non c’è un riscaldamento generale ma delle stufette con le quali riscaldare almeno la propria stanza. Braga oltretutto è situata relativamente vicino all’oceano Atlantico quindi spesso c’è vento, non in maniera esagerata però quando c’è meglio mettersi un maglione in più. La prima settimana è stata decisamente intensa, tutto nuovo e dovevo interfacciarmi con realtà diverse a quelle a cui ero abituata, specialmente per quanto riguardava la questione lingue che era un alternarsi tra inglese, spagnolo e portoghese. Poi un continuo intervallare tra spiegazioni e conoscenza dei progetti che la Croce rossa di Braga segue.
I progetti della quale la croce rossa si occupa sono diversi, il principale progetto che sto “seguendo”, dove vado più volte a settimana è quello di “Creche”, si tratta di un asilo nido e la classe a cui sono stata assegnata i bimbi hanno 2-3 anni e sono veramente meravigliosi e molto gioiosi. Inizio alle ore 10 e finisco alle ore 13 e nell’arco di queste tre orette gioco con loro, balliamo, gli si legge dei libri finché non arriva l’ora della pappa. Prima di andare in mensa gli si lava le manine e gli si mette il bavaglino poi quando tutti i bambini sono preparati ci si dirige verso la mensa. Ogni giorno hanno lo stesso pasto quindi una vellutata di verdure e per “secondo” hanno riso/pasta con qualcosa di diverso, tipo un pesce, piselli, lenticchie, ecc.. Devo dire che sono proprio dei bravi bambini e mangiano tutti da soli, a volte sono molto stanchi e non hanno voglia di mangiare da soli però se imboccati riescono a finire tutto. Per finire invece un po’ d’acqua e due/tre fettine di mela. Quando hanno finito si ritorna nella stanza dove una maestra ha preparato le brandine dove dormono quindi uno a uno gli si lava le manine, gli si fa fare di propri bisogni, gli si toglie le scarpe e gli si prepara per fare il riposino.
Un’altra attività è “Ponto Vermelho” che è un piccolo negozio di vestiti ed essi vengono donati dalle persone, come una specie di caritas. La differenza sta che successivamente dopo aver rivisitato i vestiti quelli buoni, cioè come nuovi, vengono venduti ad un prezzo veramente bassissimo e i vestiti scartati vengono dati alle imprese di riciclaggio. I vestiti che si tengono, vengono collocati in dei scaffali poi vengono messi i prezzi e disposti nel negozio. In seguito c’è un progetto che mira a migliorare l’inclusione sociale dei bambini e dei giovani più vulnerabili che vivono nel quartiere sociale di Santa Tecla. Finanziato dal programma Escolhas, promuove la dinamizzazione culturale e la formazione professionale di giovani e giovani adulti nel quartiere. Questo progetto è chiamato Geração Tecla abbreviato con GT.
“Equipa de rua” è un progetto che si occupa della politica di riduzione del rischio e minimizzazione dei danni. Il progetto ha il sostegno di una struttura mobile e mira a creare e rafforzare una stretta relazione con la popolazione con comportamenti e dipendenze coinvolgenti, soddisfare le esigenze identificate con i consumatori di sostanze illecite e di alcol che frequentano l’area urbana di Braga e in condizioni di precarietà economica e sociale. Invece, “Food distribution” è un progetto che si fa una volta al mese dentro la struttura della Croce rossa e si tratta della distribuzione di alimentazione basica per le famiglie vulnerabili di Braga. Quindi seguendo un foglio dove è registrata ogni famiglia con i vari membri, si prepara un cassa con i vari alimenti come per esempio X pacchi di pasta, X di riso, X bottiglie di olio, X scatolette di tonno, e quando la famiglia passa gli si fa fare una firma del foglio tornano a casa con il cibo assegnato.
In questo mese ho partecipato a un meeting con diversi volontari di progetti differenti ed è stato veramente bello conoscere gente nuova e sentire le varie motivazioni per la quale ci siamo ritrovati a vivere per un determinato tempo della stessa città. Febbraio ormai è passato ed è stato un mese pieno di novità, emozioni, piccoli viaggi per scoprire anche altre piccole città vicino Braga, conoscenza di molte persone ed è stato tutto veramente ma veramente meraviglioso!
Il mese di marzo è iniziato con molta allegria e in questi trentuno giorni son capitati molti eventi che mi hanno fatta stare veramente bene, divertire e conoscere nuove persone. Innanzitutto ho avuto la possibilità di fare parecchie gite fuori porta e la prima è stata giusto il primo weekend di marzo con destinazione: Alvaiazere. In questo piccolo paesino situato più o meno nel centro del Portogallo, c’è stato un incontro nazionale con tutti i volontari della Cruz Vermelha Portuguesa con un totale di 150 persone all’incirca. Di Braga saremmo stati approssimativamente una quindicina includendo anche me e Oscar.
L’incontro è iniziato venerdì 3 e si è concluso domenica 5, in questi giorni ho avuto la possibilità di incontrare e parlare con svariate persone ed è stato veramente pazzesco vedere quanti volontari giovani ci sono all’interno della croce rossa portoghese, ovviamente erano tutti portoghesi e di volontari internazionali più o meno saremmo stati 6 tra cui anche un’altra italiana. Questo incontro era suddiviso in vari temi e quando si è fatta l’iscrizione per partecipare ci si appuntava anche all’argomento che più preferiva affrontare. Io per esempio mi sono appuntata al tema della crisi climatica. È stato un weekend decisamente intenso ma bello, bello, bello lo rifarei ancora infatti se in un futuro ci saranno altri incontri simili credo proprio che mi appunterò!
Al ritorno poi, mi sono concentrata in un giorno speciale per me, il mio compleanno. Avevo voglia di festeggiare come facevo in Italia dato che è stata la prima volta che festeggiavo un compleanno al di fuori del mio Paese e della mia famiglia soprattutto. Nonostante mi avessero concesso la giornata libera, non mi andava di stare a casa tutto il giorno quindi alla mattina sono andata all’asilo con i bambini e le maestre mi hanno cantato tanti auguri e fatto un piccolo pensierino regalandomi un braccialetto, mi sono emozionata. Al pomeriggio invece mi ho voluto rimanere tranquilla chiamando le persone a me più care. Infine, per concludere la giornata, alla sera io e i miei coinquilini siamo rimasti a casa e ho cucinato la carbonara e mangiato il tiramisù che avevo preparato il giorno prima e in compagnia ci siamo guardati un film. Ci siamo divertiti e ho passato una bella giornata e mi ha riempito veramente il cuore perché i miei coinquilini mi hanno regalato un pianta super bella!
Il giorno seguente, quindi l’8 marzo, per la festa della donna alla sera ho partecipato ad una manifestazione che si è tenuta nel centro di Braga per i diritti della donna. Non avevo mai partecipato ad una manifestazione prima d’ora però è stato entusiasmante, essendo onesta non è stata molto grande come manifestazione rispetto a quelle che si vedono per la televisione, ma credo che il tempo abbia fatto la sua parte dato che stava sempre piovigginando. Tuttavia, piuttosto di niente, meglio piuttosto.
Una piccola avventura, avvenuta relativamente lontano da casa, si è tenuta nei giorni successivi è stata Oporto con Sofia. Onestamente non ho molto da dire a riguardo perché sfortunatamente quando arrivammo stava piovendo e oltre ad aver “visitato” il famoso ponte Dom Luis, non abbiamo potuto fare altro e ci siamo rinchiuse in un bar.
Un giorno che per me è stato veramente fenomenale e indimenticabile è stata una domenica dove con Sofia, Alex e la sua ragazza abbiamo deciso di partecipare ad una meravigliosa camminata. Con un gruppo di portoghesi ci siamo recati a Guarda una città in mia opinione molto piccola situata circa a tre ore da Braga, dove il percorso Passadiços do Mondego è lungo 12 km nel mezzo delle montagne. È stato veramente strepitoso perché la giornata era perfetta, io e Sofia abbiamo camminato insieme e abbiamo parlato veramente molto ed infine stare in mezzo alla natura, godersi il momento e sfruttare al massimo ciò che stai vivendo, non so neanche come spiegarlo ero piena di gioia e felicità, non potevo sperare di meglio soprattutto perché le persone con le quali eravamo erano super gentili e disponibili ed erano incuriosite dei perché fossimo lì in Portogallo.
L’altra metà del mese invece è stata molto più tranquilla, un po’ perché il tempo non permetteva di fare molto e un po’ perché io non sono stata bene, avevo in continuazione tosse e raffreddore il che mi portava ad essere leggermente più debole del solito. Verso fine mese però, son stata meglio e mi sono caricata per aprile che spoiler, giusto la prima settimana sarò in viaggio per fare il cammino di Santiago. Ora marzo è finito, e mamma mia, il tempo sta passando velocemente, mi sto godendo il tempo con i miei coinquilini perché so che non sarà con loro che terminerò questa esperienza, però io ci sarò quando loro termineranno la sua e questi ultimi loro mesi vorrei creare bellissimi ricordi da portare sempre con me.
Un altro mese è già finito, ed il tempo sta passato così velocemente che non mi sembra vero sto vivendo questa bellissima esperienza da soli tre mesi. Aprile, è stato un mese veramente indimenticabile, e sono riuscita a realizzare un piccolo sogno nel cassetto ovvero riuscire a fare il cammino di Santiago.
Siamo partiti in tre: io, Oscar e Gabriel (il mentor di Oscar), e la domanda è, come abbiamo deciso di partire? Beh, è stata una scelta presa quasi all’ultimo minuto, una settimana prima pensavamo cosa fare durante le “vacanza” di Pasqua e la settimana dopo zaino in spalla e siamo partiti per questa avventura.
Sabato 1 Aprile abbiamo intrapreso il nostro cammino iniziato da Valença che si trova giusto al confine tra Portogallo e Spagna. Decidemmo di fare il “Camiño Portugués” in 6 tappe così da percorrere circa 20 km al giorno e dato che era la prima volta per tutti e tre e non volevamo portare il nostro corpo al di sopra del limite. Provammo anche a stare a contatto con la natura dormendo in tenda, ma questa “pazzia” è avvenuta solo due notti, il resto delle nostre nottate le abbiamo passate negli alberghi pubblici (un consiglio, portatevi sempre i tappi per le orecchie, vi saranno molto utili!).
Il cammino è durato sei giorni, tuttavia ci fermammo un giorno in più a Santiago di Compostela per visitarla meglio. Durante questi giorni ho passato così tante emozioni che non so neanche descrivere sempre un mix tra gioia, felicità, nervoso, stanchezza, sollievo, dolore e tante altre, non pensavo che in così poco tempo riuscissi a provare così tanto.
Nel corso di questi giorni abbiamo conosciuto tantissime persone, parlando di cosa ci avesse portato a condividere tutti quei chilometri e in molti mi chiesero di come ero finita a fare il cammino di Santiago con un portoghese e uno spagnolo. Personalmente parlando, il cammino non è stata semplice passeggiata, anzi, per me è stato intenso non solo fisicamente ma anche mentalmente perché ho condiviso 24 su 24 con qualcuno e stare sempre a contatto con le persone soprattutto quando vuoi semplicemente un po’ di tranquillità è stato in parte frustrante. Onestamente devo dire che quando camminavo riuscivo a distaccarmi un po’, riuscendo a stare con me stessa e il cinguettio degli uccellini e ogni tanto anche con il fruscio di qualche ruscello.
Al ritorno in molti mi chiesero se mi sentissi cambiata o se il cammino avesse portato qualcosa di “magico” nella mia vita e io onestamente risposi di no, anche se è stata meraviglioso e spero di poterlo rifare una anche più volte in futuro. Francamente in quei giorni ho avuto modo di pensare a tutta la mia vita passata e come ero arrivata dove sono ora e più che sentirmi cambiata ho riflettuto sulla mia crescita fino ad ora. Non so perchè ma ho preferito concentrarmi su qualcosa che è già avvenuto piuttosto che accentrare la mia attenzione su qualcosa che non sappiamo se succederà o no, come il futuro.
Due giorni dopo essere tornata a casa era Pasqua e a dirla tutta è stata la Pasqua più tranquilla della vita, ognuno ha cucinato il suo e abbiamo mangiato tutti insieme e non c’è stato nessun festeggiamento in particolare. Al pomeriggio poi io, Martyna e Sofia siamo andate a fare un giro in centro per farci una camminata e berci un caffè in compagnia, così siamo rimaste a parlare del più e del meno e abbiamo concluso la giornata guardando un film insieme.
Pochi giorni dopo sono andata a Ovar per un training con altri volontari del progetto Acting local changing global, ovvero il progetto alla quale sto facendo parte all’interno della Croce Rossa portoghese. E’ durato tre giorni ed è stato praticamente il training iniziale dove ho conosciuto altri volontari che come me sono arrivati verso Febbraio ma stanno svolgendo il loro volontariato in altre città del Portogallo. In totale eravamo 7 tra cui 5 italiani (compresa me) e altre due ragazze turche, son stati dei giorni veramente bellissimi, abbiamo condiviso molto e per qualsiasi cosa ci siamo aiutati. In tutta onestà son stata davvero ma davvero bene, avevo bisogno di conoscere qualcuno del mio stesso paese che come me, sta vivendo questa avventura e sta facendo parte a questo volontariato, infatti ci siamo legati molto.
Di fatto, verso fine mese sono venuti qui a Braga a trovarmi e abbiamo passato un bellissimo weekend, hanno conosciuto anche i miei coinquilini e tutti insieme ridevamo, mangiavamo e scherzavamo molto e sono sicura che li rivedrò presto!
Le attività invece procedono a gonfie vele, ora ho iniziato un altro piccolo progetto che si chiama JVC IN ACTION, facciamo parte io, Beatriz, Martyna, Sofia e altre volontarie e consiste nella preparazione e organizzazione del prossimo Youth Exchange che si terrà qui a Braga. In poche parole lo Youth Exchange è uno scambio giovani dove alcuni giovani provenienti da determinati paesi vengono a Braga per parlare, confrontarsi, svolgere attività e giochi di ruolo in base ad una tematica. Per esempio l’ultimo Youth Exchange che si è svolto qui a Braga è stato a Marzo e la tematica affrontata era “Equality has not gender”. Se mai dovesse interessarvi su internet cercate “Youth Exchange / Erasmus +” e avrete tutte le informazioni.
Per concludere Aprile è stato un mese pieno di emozioni e come gli altri mesi precedenti è passato rapidamente ma devo dire che ogni giorno lo sfrutto al massimo e colgo ogni occasione per arricchire il mio bagaglio!
Maggio è stato un mese molto intenso e allo stesso tempo indimenticabile. Molte emozione, avventure e pianti ho condiviso con persone meravigliose.
Per iniziare io e Oscar siamo riusciti ad entrare al teatro di Braga, è stato veramente uno spettacolo anche se non abbiamo capito nulla di ciò che dicevano ma solamente l’esperienza di aver avuto la possibilità di entrarci è stata molto forte.
La seconda settimana di Maggio qui a Braga si è tenuta una festa tipica universitaria che si chiama “Enterro da Gata”. È iniziata un venerdì alla stazione dei treni dove tanti, tantissimi studenti universitari fanno una processione portando dalla stazione fino a una piazza dov’è situato un edificio dove risiede il direttore dell’università, una bara vuota (anche se ci hanno raccontato che in verità tantissimi anni fa all’interno della bara c’era una gatta morta). Giunti a destinazione tutti insieme cantano, ballano e bevono.
Questo in realtà è solamente l’inizio perché poi la festa continua per tutta la settimana al Forum di Braga, è semplicemente un luogo nel quale si possono svolgere eventi sia all’interno sia all’esterno dove per entrambi è montato un enorme palco. Internamente erano montati anche dei piccoli chioschi e ognuno di essi era una facoltà dell’università. Esternamente al contrario, c’erano montati dei tavoli e erano presenti dei street food. In questo caso il nostro “compito” di Cruz Vermelha era di parlare con le persone riguardo la prevenzione di droghe e alcool e avvisare che dentro il festival c’era un apposito spazio chiamato “Gata saude” che nel caso loro stessi o un loro amico non si sentisse bene potevano andare tranquillamente lì e trovare qualcuno che si prendesse cura di loro finchè non si sarebbero sentiti meglio.
Pochi giorni dopo, ho preparato lo zaino per andare a Macedo de Cavaleiros, dove si è tenuto l’ultimo training per i volontari che hanno iniziato prima di me quest’esperienza, tra cui anche i miei coinquilini. Noi “nuovi” volontari siamo stati invitati per gli ultimi due giorni, in questo modo i “vecchi” e “nuovi” volontari avrebbero avuto la possibilità di conoscersi. La sera del nostro arrivo ci hanno preparato una piccola attività per conoscere più approfonditamente le loro esperienze, i progetti che la croce rossa segue all’interno di quel paese e in eventuale se sono riusciti a creare un progetto personale.
Il giorno seguente tutti insieme siamo andati in un lago che si trovava nelle vicinanze della struttura dove eravamo alloggiati per svolgere l’attività di kayak, è stato veramente bello e ci siamo divertiti molto. Il resto della giornata è continuata in un parco dove abbiamo fatto un pic-nic ed infine abbiamo preso l’autobus per tornare a casa.
Il 13 maggio, ovvero il giorno dopo il nostro ritorno c’è stata la finale dell’Eurovision e a casa sono venute tantissime persone, abbiamo stampato le bandierine di ogni paese delle persone presenti, abbiamo riso, scherzato e votato tra di noi. Mi sono divertita tantissimo e vedere così tante persone a casa mi hanno trasmesso tantissima gioia.
È arrivata poi, una settimana che personalmente non è stata facile, l’ultima settimana di Sofia, è stata la prima ad andare perchè la fine del suo progetto è stato il giorno 22 maggio. In questi ultimi momenti ho cercato di stare con lei molto tempo, le ho voluto veramente bene, come tutt’ora ovviamente e per me è stata come una mamma, parlavamo tantissimo e non solo di cose superficiali, al mio arrivo mi è stata molto vicina, insieme ne abbiamo affrontate parecchie e non saprò mai ringraziarla abbastanza per tutto l’aiuto che mi ha dato! Un giorno io, Martyna e Sofia ci siamo concesse un giorno di spiaggia, ed è stata la prima volta che ci andavo e che vedevo l’oceano.. wow, che freddo e che onde, credo di averne un pò paura quindi sicuramente il surf non sarà un sport che proverò. Siamo andate in una spiaggia che si chiama “Capela do Senhor da Pedra”, è molto bella, semmai dovreste trovarvi nei paraggi la consiglio 😉
Per terminare la splendida giornata ci siamo fermate a Porto per vedere il tramonto ed è stato molto emozionante, mi ha riempito il cuore condividere questi momenti con entrambe. Nel centro di Braga si è tenuto un festival che si celebra ogni anno: “Braga Romana”, tutte le strade del centro si riempiono con stand dove vendono incensi, gioielli, le persone sono vestite come ci si vestiva un tempo, stand gastronomici, un palco dove si svolgevano vari spettacoli e molto altro. Arrivato il 22 maggio abbiamo accompagnato Sofia alla stazione dei bus e con tante lacrime agli occhi l’abbiamo salutata e stati tutti assieme fino all’ultimo.
Infine i giorni a seguire sono stati molto tranquilli, eravamo tutti un po’ scossi per la partenza di una nostra compagna ma coscienti che la vita continua anche noi abbiamo proseguito facendo il nostro.
Un’altra piccola novità è che mi hanno chiesto di diventare “responsabile” della distribuzione di alimentari che si tiene una volta al mese. Praticamente sono tre giorni verso la metà del mese dove un numero totale di famiglie, le quali serve un aiuto per il cibo perché hanno una situazione economica incomoda, vengono presso la sede della croce rossa e gli si prepara una cassa con una determinata quantità di cibo e loro se la portano a casa. La mia figura sarebbe quella di coordinare un po’ il processo, per esempio viene la famiglia, mi dice il nome e io insieme ad altri volontari cerchiamo la cassa e se c’è qualche alimento da aggiungere come i surgelati, viene aggiunto e poi gli si porta la cassa. Io ho un foglio che devono firmare e una volta firmato tornano a casa. Ad ogni famiglia gli viene comunicato un orario per venire a ritirare il cibo e se non si sono presentati a quell’ora, dopo 20 minuti circa ci si mette in contatto per sapere se c’è stato un problema o se vengono direttamente il giorno dopo. Onestamente non è nulla di impossibile, però mi ha fatto felice sapere che hanno pensato a me per ricoprire questa “postazione”.
Vediamo ora cosa mi riserva Giugno, vi terrò aggiornati! 😉
Un mese di saluti, specialmente di arrivederci ma c’è stato anche un benvenuto. Partiamo dai primi del mese dove ormai aveva iniziato il conto alla rovescia prima che anche Martyna e Oscar tornassero a casa e fino al 15 giugno ovvero la data dove Marty ci avrebbe salutato, abbiamo continuato a vivere bellissime avventure e scoprire nuovi luoghi.
A inizio mese mi è stata data la possibilità di andare a Lisbona un giorno per fare una formazione riguardo un progetto che si svolge durante l’estate chiamato “#OMEUSOL”. Lo “sponsor” di quest’anno per questo progetto è LA ROCHE-POSAY e due ragazze che avevano il ruolo da rappresentanti ci hanno parlato dei vari problemi che si possono riscontrare se prendiamo il sole senza mettere la crema solare. È stato decisamente interessante e direi che mi ha fatto aprire gli occhi anche su questo tema e da oggi sicuramente ci starò più attenta. Dopo aver avuto una mattinata più teorica, il pomeriggio poi abbiamo affrontato delle piccole attività e parlato con altre persone che facevano sempre parte della croce rossa, riguardo a cosa fanno nel loro paese per promuovere e svolgere questo progetto.
Il giorno dopo a Braga si è svolta una manifestazione in merito ai diritti LGBT, quel giorno stava piovendo ma nonostante il brutto tempo la manifestazione si è tenuta lo stesso e per la seconda volta nella mia vita ho partecipato a una manifestazione insieme a Oscar e Martyna.
La prima domenica di giugno siamo andati ad una esposizione in un museo a Porto e anche lì non sono mancate le risate e la gioia di stare insieme. Per concludere la giornata siamo andati al mare e guardato il tramonto, son stati decisamente dei momenti emozionanti sapendo che presto ci saremmo salutati.
L’8 di giugno qui a Braga è stata festa quindi avevamo un giorno libero e ovviamente per non stare a casa, siamo andati a fare una camminata in montagna io, Oscar, Martyna e Carla, un’ex volontaria della croce rossa che è diventata molto amica con Marty e lei essendo di Braga ha la macchina quindi per noi è stato più facile spostarsi.
Siamo andati a Geres un parco nazionale situato nel nord del Portogallo e vicino a Braga. All’inizio c’è stato sole ed eravamo molto contenti fino a quando non ha cominciato a essere super nuvoloso e da un momento all’altro ci siamo ritrovati un bel temporale sopra la testa. Diciamo che il tempo in Portogallo soprattutto qui nel nord almeno cambia rapidamente. Beh, che dire sicuramente non ero in una situazione confortevole però grazie ad una formazione alla quale avevo partecipato ho cercato di tenere a freno i nervi e restare relativamente calma. Stavamo passando un fiume saltando tra una roccia e l’altra quando da lì a poco ha cominciato a piovere molto forte, iniziamo a camminare sotto la pioggia sperando di trovare un piccolo riparo e ci siamo accorti che c’era un piccolo rifugio. Onestamente, non era assolutamente il rifugio più sicuro del mondo dato che il tetto era fatto di lamiera e come è ben risaputo durante un temporale è meglio stare alla larga da oggetti che possono attirare fulmini ma noi, penso per stupidità, per non volerci bagnare di più di quello che ormai eravamo ci siamo riparati li sotto aspettando che quella situazione passasse il più in fretta possibile. Fortunatamente il tutto sarà durato 15/20 minuti anche se sono stati infiniti e come ho già detto, il tempo cambia molto velocemente e appena il temporale è passato è tornato il sole. Abbiamo tentato di asciugarci il meglio possibile e io con la mia mania di portarmi sempre un cambio di vestiti, siamo riusciti a dividerci dei vestiti asciutti e a cambiarci in modo da non essere tutti bagnati fradici e continuare con la nostra avventura. Ci avviamo nuovamente verso la nostra meta che fatalità si trovava lì a pochi metri, era una piccola piscina naturale con una cascata, che meraviglia! Francamente, mi ero pure portata il costume per fare il bagno ma a dirla tutta di acqua e di bagnarmi nuovamente non volevo più saperne nulla. Ci decidiamo di tornare indietro e nel bel mezzo del nostro cammino di ritorno comincia a essere rapidamente nuvoloso, per nostra fortuna ci stavamo avvicinando ad un masso molto grande il quale c’eravamo fermati pure all’andata per mangiare qualcosa, era veramente enorme e ci si poteva coprire cosi grande gioia quando ha cominciato a piovere nuovamente eravamo già sotto di esso e sicuramente anche più al sicuro. Tutto è bene quel che finisce bene si dice, anche la nostra avventura è finita in tale modo, siamo arrivati alla macchina coscienti che quella giornata non l’avremmo mai dimenticata, soprattutto per tutta la fortuna che abbiamo avuto.
Giunti al nostro “ultimo” weekend insieme, sempre i 4 moschettieri, ovvero io, Marty, Oscar e Carla abbiamo deciso di andare a Porto e a dire la verità è stata proprio una bella giornata, ho visitato luoghi dove non c’ero mai stata prima e ci siamo divertiti molto concludendo con una bella cena in compagnia!
Arriva il giorno di salutare Marty, la mattina sono stata con lei la mattina e al pomeriggio l’abbiamo accompagnata fino alla stazione degli autobus, il secondo arrivederci, che sensazione di tristezza. Siamo tornati a casa io, Oscar e Alex ma il clima a casa non era uno dei migliori però tutto questo fa parte dell’avventura quindi gambe in spalla e la vita continua.Due giorni dopo, ovvero sabato 17 iugno, anche Oscar sarebbe ritornato a casa ma nel suo caso con una piccola differenza, io sarei andata con lui. Ebbene sì, sono andata a Valencia per il fine settimana fino a martedì. È stata una decisione che in realtà avevamo preso ancora a marzo ma è stata decisamente una bella decisione, sarebbe stato troppo triste accompagnare pure lui alla stazione e tornare a casa sapendo che ormai che casa era mezza vuota e poi avevo voglia di ritornare in Spagna per alcuni giorni, quindi due piccioni con una fava direi.
Son stati dei giorni meravigliosi, abbiamo festeggiato il suo compleanno mangiando una paella al mare, ho conosciuto i suoi amici che sono delle persone magnifiche, siamo andati a Valencia centro e ci siamo divertiti molto. Però, i giorni passarono velocemente e il giorno di ritorno arriva in fretta, questa volta ero io che prendevo un aereo per ritornare a casa o meglio, per tornare a Braga.
Dal ritorno dalla Spagna fino a fine mese non mi sono mai fermata, ero spesso fuori casa per via dei progetti e il che era un bene dato che ormai la casa era totalmente vuota. Anche Alex aveva fatto ritorno nei giorni in cui ero a Valencia quindi l’avevo salutato prima di partire perchè sapevo che al mio ritorno non ci sarebbe stato.
A dir la verità non è stato un problema stare a casa da sola poichè da quando sono qui non è la prima volta dato che tra un training e l’altro ai quali i miei coinquilini dovevano partecipare ero sola, stavo peggio se uscivo dalla stanza e vedevo che tutte le stanze erano vuote, senza vedere fotografie al muro e tutti i loro oggetti che le personalizzavano.
23 giugno, “DIA J” tuttavia non ho ancora ben capito che giorno è ma penso sia legato alla festa di Sao Joao che e il patrono delle città di Braga e Porto. Quel giorno con alcuni volontari e lavoratori della Cruz Vermelha siamo andati alla Praia Fluvial de Prado, è praticamente un parco vicino Braga dove c’è un grande fiume e la gente va li farsi il bagno, prendere il sole, tutte le cose che puoi fare in spiaggia si fanno anche lì, ma al posto della sabbia c’è dell’erba e al posto del mare c’è un fiume. Noi abbiamo iniziato la mattinata facendo un’attività per presentarci e conoscere i nostri nomi perché non tutti ci conoscevamo a seguire grazie a Jessica, una lavoratrice in Cruz Vermelha ci ha fatto una lezione di yoga. È stata la prima volta che lo facevo e wow, che calma interiore, c’era anche una leggera brezza del vento che mi accarezzava la pelle, una sensazione indescrivibile. Per rinfrescarci abbiamo fatto un bel bagno nel fiume l’acqua era leggermente fredda ma sopportabile. Per pranzo abbiamo “organizzato” un porta e offri e sedute in cerchio ci siamo fatte proprio un bel pic-nic. Durante il pomeriggio abbiamo fatto paddle surf e kayak. È stata proprio una bella giornata peccato che non si finita qui, come ho anticipato questo giorno è festa a Braga allora alla sera sono uscita con Beatriz e il centro era pieno ma pieno di persone con i mano dei piccoli martelli di plastica da dare in testa alla gente e sfortunatamente, anche delle piante di aglio queste al contrario da mettere in faccia alla gente. Questo perché è una tradizione che si fa durante questa festa, non ho mai visto il centro così, ogni tanto se si guardava in cielo c’erano pure delle lanterne cinesi anche quest’ultime si usano sempre come tradizione. Il centro era così vivo, colorato e pieno di musica in tutti i lati. C’erano molti palchi con diversi tipi di musica, abbiamo ballato un po’ e ci siamo divertiti però non troppo tardi ho fatto ritorno a casa perchè la sveglia alle 6:00 avrebbe suonato.
Ovviamente perchè mettere una sveglia alle 6:00 di sabato dopo essere stata alla festa della città? Perché quel fine settimana non volevo rimanere a casa da sola allora ho preso un autobus per andare da Sirin a Vale de Cambra. A inizio mese a me e agli altri volontari conosciuti durante il nostro primo training, ci aveva chiesto se passavamo questo weekend da lei per stare tutti insieme, per ritrovarci e con l’occasione scoprire anche nuovi luoghi. Non ho esitato due secondi a dire di sì, specialmente sapendo che quel fine settimana sarei stata sola e se non avesse chiesto di andare da lei avrei chiesto io di venire Braga, ma dato che l’hanno già visitata è stata un’ottima occasione di spostarmi e continuare a visitare il Portogallo. Sfortunatamente gli altri volontari non potevano allora c’eravamo solo io e lei. Dopo vari cambi di autobus verso le ore 11 arrivo a Vale de Cambra una cittadina non tanto grande, ci siamo abbracciate forte eravamo molto contente di rivederci. Mi ha fatto vedere la sua “realtà” ed io ero molto contenta è totalmente differente dalla mia, lei vive in un centro della Cruz Vermelha che aiuta ragazzi minorenni in situazioni di disagio in famiglia. Ovviamente ha un appartamento isolato ma è sempre situato all’interno del centro, che condivide con un’altra volontaria. Pranziamo insieme, conosco i ragazzi e le persone che lavorano dentro quindi sempre lavoratori della Cruz Vermelha e verso le 16:00 andiamo in un posto FANTASTICO! Non ricordo come si chiama esattamente ma siamo in un fiume dove c’è una piccola cascata, così in mezzo alla natura, così tranquillo che spero di ritornarci almeno un’altra volta nella mia vita. Il giorno seguente siamo andate in una panoramica dove c’era una vista fantastica e per concludere siamo andate a visitare Arouca. Quel pomeriggio poi, ho preso l’autobus per tornare a casa.
Per concludere è arrivata l’ultima settimana di giugno dove arriva il nostro primo benvenuto: Joseff. E’ un nuovo volontario, viene dal Galles e al contrario del mio progetto lui faceva parte della British Red Cross ed è venuto a fare questo scambio come volontario nella Cruz Vermelha Portuguesa. È simpatico e ha un accento che faccio un po’ fatica a comprendere ma sono sicura che sarà tutta una questione di abitudine calcolando che il giorno 11 luglio arriveranno altre due ragazze sempre dal Galles che come lui fanno questo scambio. Questo è un piccolo spoiler del prossimo mese, ma lasciamolo tra gli da raccontare a luglio.
Luglio è stato un mese di molta compagnia e conoscenze nuove però, nonostante ciò ci sono stati anche dei giorni che in passato temevo potessero succedere e sfortuntamente così è stato. Ricordiamo però, di non abbattersi troppo. Bisogna anche avere la forza di prendere in mano la situazione e migliorare ciò che non sta andando bene.
La fine di giugno è arrivato un nuovo volontario Joseff dal Galles e durante la prima settimana giustamente essendoci solo io è rimasto molto tempo con me e diventando così la volontaria più “vecchia”, l’ho portato a vedere i progetti ai quali faccio parte, gli ho mostrato la città e fatto provare anche il cibo tipico che a sua volta gli altri volontari avevano fatto con me.
Un venerdì abbiamo festeggiato anche il DIA DO COLABORADOR dove erano invitate tutte le persone che fanno parte della Cruz Vermelha e anche se in parte di volontaria sono stata invitata pure io. Siamo andati nel giardino di Creche e mentre aspettavamo che tutte le persone arrivassero abbiamo fatto delle attività divertenti. Verso le ore 19.30 abbiamo iniziato a mangiare e la cena è stata a buffet! Per concludere la serata abbiamo messo un po’ di musica e ballato finché non ha iniziato a piovere e allora siamo andati tutti a casa.
Due giorni dopo quindi, di domenica, sono partita per andare a fare il mio “ON-ARRIVAL” training, non ha avuto molto senso dato che l’ho fatto dopo 5 mesi il mio arrivo in Portogallo però vabbè, dato che non ero l’unica ovviamente i trainers hanno affrontato anche temi relativamenti futuri o meglio, ci hanno dato alcune indicazione su cosa fare dopo il nostro progetto. Durante quei 6 giorni ho conosciuto veramente tante persone ed ero molto molto contenta, siamo andati a Serra da Estrela, è una catena montuosa dov’è situata la vetta più alta del Portogallo. Il clima e la vista erano fenomenali, siamo stati veramente a contatto con la natura anche durante alcune attività, abbiamo avuto la possibilità di farle fuori, in un parco o addirittura in piscina. Eravamo un bel gruppo e avevamo molto da raccontare dato che venivamo da progetti differenti. L’ultima sera è stata veramente bellissima, abbiamo mangiato in una stanza solo per noi e ci hanno preparato la paella, credo sia una cosa tipica quando li vanno grandi gruppi a fare vari training per fargli passare una bella serata, penso. Per concludere la serata infatti abbiamo ballato e scherzato tanto sapendo che quelli sarebbero stati gli “ultimi” momenti insieme. Il giorno seguente, quindi il giorno della partenza, non ero molto giù (ovviamente quando si vivono determinati giorni con persone con le quali si sta bene è sempre un giorno un po’ “triste” quando si deve andare via). Quel giorno però, ero particolarmente felice perché al mio ritorno a Braga avrei trovato mia sorella Lisa e Giorgia, una nostra amica, che erano venute a trovarmi. È iniziato il nostro tour il giro per il Portogallo. Abbiamo noleggiato la macchina e per una settimana siamo state assieme scoprendo nuovi luoghi anche per me. La meta finale è stata Lisbona ma lungo il tragitto ci siamo fermate anche nelle città di Porto, Aveiro, Nazarè, Tomar, Fatima e lungo il tragitto abbiamo fatto una grande deviazione per colpa mia. Nella Pousada da Juventude di Serra de Estrela dove avevo fatto il training la settimana precedente mi sono dimenticata lì una giaccia quindi, dato che avevamo la macchina siamo andate a prenderla.
Nonostante tutto son stati veramente dei giorni meravigliosi, pieni di risate! La sera del mio ritorno a Braga, mi sono subito diretta verso il centro di gioventù dove si stava svolgendo lo Youth Exchange. Era già iniziato il giorno precedente e al mio arrivo mi sono presentata al gruppo. La tematica affrontata durante la settimana è stata “Mental health and Wellbeing”. L’argomento affrontato è stato decisamente interessante e nonostante avessi dato una mano ad organizzare le attività quando le si vedono messe in atto è veramente una bellissima soddisfazione. È stata una settimana indimenticabile, ho conosciuto nuove persone, fatto nuove amicizie e preso atto che decisamente non siamo tutti uguali e che rispettare il prossimo è sempre importante specialmente quando non si conosce la sua storia.
Finite queste tre settimane, decisamente intense, sono iniziati dei giorni che non sono stati il massimo per me. Ho iniziato a vivere con nuove persone con abitudini diverse, paese diverso (anche se venivano tutti dal Galles) e nonostante tutto, non avevo ancora preso atto del cambiamento che stavo per affrontare, forse perchè non volevo accettare tutto ciò o forse perchè pensavo fosse più facile, solo vivendo tutto in prima persona ho capito che non era facile come pensavo. Come ho detto non sono stati dei giorni facili, mi sono chiusa molto in me stessa e con i nuovi volontari non stavo molto bene. Quando si vivono queste situazioni o si continua a rimanere chiusi in sé stessi o si prende in mano il tutto e si fa il possibile per risolvere e cominciare a stare bene, soprattutto perchè si vive insieme. Abbiamo parlato fortunatamente nella maniera più tranquilla possibile, ognuno ha detto la sua e fortunatamente tutto è andato per il meglio così abbiamo terminato il mese festeggiando il compleanno di Georgia e ci siamo divertiti!
Come si dice, tutto è bene quel che finisce bene.
Agosto lo definirei un mese di totale tranquillità, sfortunatamente non molto da raccontare in merito a 31 giorni. Il mese è passato molto serenamente, alcuni progetti hanno chiuso per ferie quindi bene o male il mio orario cambiava in base ai progetti che erano aperti.
All’inizio del mese però c’è stato un piccolo “arrival training” per i nuovi volontari e per altri volontari occupati in un altro progetto al di fuori della croce rossa, che è sempre situato nella città di Braga. Io ne ho fatto parte perchè la mia coordinatrice mi ha chiesto e l’ho trovata anche buona idea per conoscere meglio i nuovi volontari con i quali stavo vivendo e per conoscere nuove persone.
Un fine settimana poi, per fare qualcosa di diverso sono andata ancora a Vale de Cambra per visitare Sirin (sempre un’altra ragazza che come me sta facendo volontariato nella Croce Rossa ma in quella città). Abbiamo trascorso dei bei giorni insieme e una giornata siamo andati a Costa Nova per fare paddle surf e ci siamo divertite tanto!
Ho iniziato anche un nuovo progetto: “Equipa de Rua”, in questo caso i “protagonisti” sono persone senza tetto e/o consumatori di droga. È un tema molto ampio direi, ma per riassumere durante la mattina si va in due appositi luoghi dove le persone che consumano droga (la maggior parte si tratta di eroina) viene dove c’è l’apposito van della Croce Rossa e gli va dato il metadone. Durante i pomeriggi invece si va più in giro per la città dove sappiamo di trovare gli utenti e gli viene fornito un “pocket food” chiamato “lanche”. La sera invece, se è inverno viene fatta la “ronda” tutte le notti, al contrario durante l’estate viene fatta solamente una volta a settimana e si tratta semplicemente di vedere se stanno bene, dare una coperta, acqua e del cibo. Io nel frattempo sono più impegnata per quanto riguarda l’attività pomeridiana ma ho sperimentato anche quella mattutina.