Antonio Parbonetti – La mafia nel nord Italia

Sabato 29 marzo si è svolta l’assemblea d’Istituto dell’IIS “Concetto Marchesi”. L’iniziativa è stata ospitata presso il palazzetto “Palantenore” di piazza Azzurri d’Italia, grazie alla convenzione stipulata da Progetto Giovani con la Società Sportiva “Sphera”.

L’accordo prevede la concessione gratuita della struttura per 20 giornate nel corso dell’anno scolastico, che possono essere utilizzate dalle scuole superiori della città per l’organizzazione di assemblee o incontri plenari.


Il racconto

Di seguito, il racconto di Alessandro Bianca, volontari di Servizio Civile Universale a Progetto Giovani, che hanno partecipato all’incontro.

L’incontro si è posto l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione studentesca sui temi dell’antimafia, della legalità e dell’impegno civico al fine di costruire una cultura di giustizia sociale sempre più forte e diffusa nella collettività. L’assemblea è stata organizzata da Anna Bacchiega e Linda De Nard, rappresentanti d’Istituto. Sono intervenuti Lucia Porzio, dirigente scolastica, una rappresentanza dell’associazione “Libera” e Antonio Parbonetti, prorettore vicario dell’Università di Padova ed esperto di antimafia.

Dopo i saluti iniziali e la presentazione dell’associazione “Libera”, l’intervento del professor Parbonetti si è proposto di mettere in evidenza come le mafie siano estremamente radicate all’interno del tessuto economico e sociale delle nostre comunità, facendo un appello alla partecipazione attiva nel contrasto alle stesse.

È importante sottolineare che, contrariamente a quanto si pensi, la criminalità organizzata ha particolarmente attecchito nel Nord Italia, dal momento che è attratta dai flussi di ricchezza prodotta dalle imprese del nostro territorio. I settori coinvolti nelle operazioni illecite sono numerosi, dai trasporti al manufatturiero, dall’agroalimentare ai servizi alla persona. Inoltre, le mafie presidiano tutte le tipologie di traffici illegali, quali il traffico di armi, della prostituzione, dell’estorsione, dell’hackeraggio, del riciclaggio e non solo. Lo scopo, infatti, è quello di aumentare la propria sfera di influenza al fine di condizionare le vite altrui.

Sono state poste diverse domande e riflessioni da parte della comunità studentesca del Marchesi, a dimostrazione del fatto che il tema del contrasto alla criminalità organizzata sia molto sentito dalle giovani generazioni, sempre più consapevoli delle problematiche proprie della nostra epoca. I partecipanti all’assemblea portano con sé la consapevolezza che la lotta alla mafia è una responsabilità individuale, nonché un dovere civico nei confronti della collettività. Solo resistendo alle pressioni delle associazioni a delinquere sulla vita pubblica sarà possibile costruire un Paese retto dai principi della legalità, della solidarietà e della democrazia.