Una mostra collettiva che indaga le produzioni su cui le artiste e gli artisti in residenza hanno lavorato dal lockdown in poi. L’esposizione è il frutto di una mescolanza di immagini, linguaggi e suoni proprie delle ricerche degli artisti, ma costellate e punteggiate dai temi chiave di “Dimore”.
In occasione dell’inaugurazione, viene presentata anche la pubblicazione di “Dimore“, un ulteriore contributo per dare corpo, visivamente e concettualmente, al processo sperimentale di lavoro condiviso e approfondire i temi emersi durante la fase online, che continuano a risuonare e a intervenire nelle pratiche artistiche e curatoriali.
Gli artisti in mostra
Daniele Costa
Daniele Costa (Castelfranco Veneto, 1992). Inizia la pratica artistica nel 2014 dedicandosi prevalentemente al video. Dopo la laurea di primo livello in Discipline delle Arti Musica e Spettacolo all’Università di Padova, completa gli studi in Arti Visive nel 2017 presso l’Università IUAV di Venezia. La sua ricerca si focalizza sulla conoscenza del corpo umano in due direzioni di introspezione personale. Da una parte il funzionamento interno del corpo umano, basata su approfondimenti medico-scientifici, dall’altra la singolarità umana, la conoscenza dell’individuo in rapporto alla sua storia, al suo mondo e alla sua persona. I suoi progetti sono stati presentati in istituzioni e festival quali PAC Padiglione Arte Contemporanea Milano, MAXXI Roma, Galleria D’arte Moderna Roma, Fondazione Spinola Banna e GAM Torino, National Gallery of Art Tirana (AL), House of King Peter I Belgrado (RS), Museo di Arte Contemporanea di Salonicco (SKG), Artevisione Careof e Sky Arte (Milano), Fondazione Bevilacqua la Masa (Venezia), Cinema Galleggiante Venezia, Lago film Fest (Treviso).
Nicolò Masiero Sgrinzatto
Nato nel 1992, vive e lavora ad Arre (Padova). Ha conseguito i diplomi di I° e II° livello in Nuove Tecnologie dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha esposto a In Fieri (Centro Culturale Altinate – San Gaetano, Padova, 2018), Contemporaneamenti (Fondazione L’Arsenale, Iseo, 2018), Oikos (Casa Bossi, Novara 2019), Art Stays Festival (Ptuj, 2019), Soundscapes of Work and Play (Distilleria De Giorgi, San Cesario di Lecce, 2019), Ambiente primo: la misura (Nowhere Gallery, Milano 2019), Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee (Villa Brandolin, Pieve di Soligo, 2019), Torbio (Galleria Ramo, Como, 2020), Helicotrema Festival (Hangar, Barcelona, 2021), Botto Bizzarro (Nowhere Gallery, Milano, 2022). Costruisce oggetti indisciplinati che indagano la giostra come possibile allegoria della prestazione.
Alessio Mazzaro
Laureato in Arti Visive e Ingegneria Ambientale, Alessio Mazzaro (1985) è un artista e performer interessato nell’arte partecipata come modo meno gerarchico di co-creare conoscenza, nell’ascolto di audio come agente di attivazione del pubblico, nelle conseguenze delle narrazioni che ci sono state insegnate e in quello che possiamo fare attraverso l’interazione linguistica. I suoi progetti manifestano forme non convenzionali di ospitalità dove differenti vissuti possono esprimersi e coesistere. Coreografando ambientazioni, pubblicazioni e performance collettive, utilizza la conversazione collettiva, la voce registrata e elementi scenici per generare una collezione complessa di narrative orali. Vincitore dell’Italian Council X, e in precedenza del ECF Courageous Citizens Research Grant e del premio Incontri Internazionali d’Arte, Mazzaro è stato artista in residenza alla Cité internationale des Arts (Paris), Pivô Pesquisa e Residencia Artistica Faap (São Paulo), e ha collaborato con O Bom Retiro é o Mundo (São Paulo), il Center for Global Migration Studies e the Max Plack Institute for Ethnic and Religious Diversity (Göttingen). Le sue opere sono state presentate in progetti personali, esibizioni collettive e dialoghi in istituzioni come Pivô (São Paulo); La Colonie e Galerie de la Cité internationale des arts (Paris); Eastern Bloc e Musée du Montréal Juif, (Montreal); LADA e Tate Modern (London); Muntpunt e Recyclart (Brussels); Spike Island (Bristol); Popps Packing (Detroit); CampoBase (Turin); Fondazione Bevilacqua La Masa (Venice); Electric Eclectics Festival 2015; SuperNormal 2016; Fondazione Francesco Fabbri.
Web: https://laparoletransmise.com
Instagram: @sodinonsuonare
Eleonora Reffo
Nata a Padova nel 1997. Si laurea in “Arti Visive e Studi Curatoriali”, presso NABA (Nuova Accademia di Belle Arti), Milano. Dal 2019 collabora con realtà culturali attive sul territorio della provincia di Padova per l’organizzazione di progetti multidisciplinari rivolti a pubblici eterogenei. Dal 2021 scrive per Juliet Art Magazine. Riflette su una mediazione culturale che usufruisce della ricerca antropologica come archivio di pratiche consultabili. Nutre uno spiccato interesse nello studio di soluzioni creative per le necessità e l’adeguamento delle iniziative artistiche e degli spazi culturali in chiave inclusiva.
Gianna Rubini
Gianna Rubini (Italia), 1993. Biologicamente femmina. In questo momento della sua precaria esistenza vive a Milano. Tuttavia non è la grande città che la esalta, per contro ha una vicina favolosamente novantenne che, per via dell’alzheimer, le regala ogni mese gli stessi biscotti al limone. È una fotografa disorganizzata e migliore amica di Siri. Spia i vicini e frequenta spesso i cimiteri. Passa la maggior parte del tempo con bambine, bambini e piante. Artista visiva, attiva anche nel campo sociale, si interroga sulle strutture del linguaggio e su come esse possano attivare connessioni fra sé e situazioni esterne che dominano la cultura contemporanea; crea nei suoi lavori un dialogo ampio ed universale dove pone in luce problematiche e fragilità di personaggi e situazioni incontrati durante la sua vita privata. La sua ricerca prende in esame diversi ambiti con uno sguardo attento che s’intrufola per appropriarsi di gesti e abitudini umane designandone la gracilità.
Annalisa Zegna
Annalisa Zegna (Biella, 1990) è artista, ricercatrice e operatrice culturale. Lavora con linguaggi visivi e performativi, concentrandosi su esperienze collettive e pratiche collaborative. Sviluppa progetti artistici legati alle ecologie multiple, con un forte interesse a esplorare e influenzare gli immaginari personali e collettivi. È co-fondatrice e collaboratrice di Spazio HYDRO, spazio culturale indipendente di Biella, e lavora come Assistente di UNIDEE residency programs presso la Fondazione Pistoletto (Biella). Ha studiato al Master PACS (Roma), Arti Visive all’Università IUAV (Venezia) e Pittura all’Accademia di Belle Arti (Torino).