Il progetto “Sottopelle” sintetizza le immagini più evocative in un percorso espositivo capace di guidare il pubblico alla contemplazione della bellezza dei momenti quotidiani e alla riflessione su tematiche contemporanee, comuni ad ognuno di noi. Gli scatti sono presentati sotto forma di dittici dalla tematica comune: ogni coppia di foto quindi invita l’osservatore a ricercare affinità, differenze e nuovi significati.

Andrea Verzola si occupa di fotografia e comunicazione visiva da più di dieci anni e in questo tempo ha collezionato molte immagini significative e rappresentative di un’esperienza lavorativa, di un viaggio, di uno stato d’animo o di una riflessione personale.

Con quest’opera l’artista indaga la connessione tra se stessa e gli elementi della natura: le forme, le pose, le ossa e le strutture sembrano un tutt’uno, ne deriva una specie di carta geografica in cui corpo e natura si ritrovano profondamente simili, indissolubilmente legati.

Simona Nicotra, classe ’99, è nata e cresciuta a Catania dove ha conosciuto il mondo del teatro, dedicandosi in particolare al teatro fisico e sperimentale e alla performance. Presenta uno spiccato interesse per il sociale, approfondito anche nel percorso universitario in psicologia, ha trovato espressione nella scrittura, strumento di indagine e narrazione del circostante e nella fotografia come mezzo di scoperta personale e di esplorazione relazionale.

Questo cortometraggio racconta del processo creativo che sta dietro alla costruzione di un documentario a cui l’autrice sta lavorando da circa un anno, che parla di come la cultura ballroom sia arrivata a Padova e di come questa rappresenti un rifugio molto importante per la comunità LGBTQ+ e per tutte quelle persone soggette a discriminazioni sociali.

Francesca Angelillo è una giovane videomaker padovana alla continua ricerca di storie da raccontare. Nata con un occhio attento per la bellezza, dedica la sua carriera a esplorare la propria interiorità, fatta sempre più di nuove scoperte e connessioni umane.

La fotografia come riflesso, traccia, specchio, come luogo narcisistico della forma. Nel momento in cui questa viene meno, si sfuoca, perde i contorni e vive di sottrazione divenendo liquida, l’occhio umano cosa vede? Come riconoscere, percepire? Questa serie di fotografie nasce dalla fascinazione per le meraviglie della natura nel panorama padovano dal 2022 ad oggi.

Alessia Trimarchi è una studentessa padovana, laureata in Arti Multimediali allo IUAV di Venezia. Inizia a coltivare l’amore per l’arte sperimentando la pittura, dal 2019, e la fotografia, dal 2020, in particolar modo quella in bianco e nero. Nel 2020 ha fatto la sua prima esposizione personale in ambiente autonomo. Nel 2021 ha pubblicato degli scatti nella Rubrica 21scattidella rivista 21zerocontaminazioni. Un anno dopo, nel 2022 ha lavorato presso la Galleria Maxò a Barcellona.