LA LETTERATURA ITALIANA DEL NOVECENTO
Relatori vari
Destinatari
Scuole secondarie di secondo grado – Classi IV, V
Dove
Centro Culturale Altinate San Gaetano
Istituto scolastico
Piattaforma online
Quando
Da concordare con il docente
Modalità
Lezione frontale
Durata
2 ore
Materiali
PC, videoproiettore.
L’intervento
Lezioni di approfondimento sugli autori e i temi più significativi della letteratura del Novecento.
Dalle fabbriche di Torino alla perdita del marito Leone Ginzburg, dall’autobiografia alla scrittura dei romanzi, dai racconti ai pensieri. Un incontro per ricordare la scrittura e la vita di una delle autrici italiane più importanti del Novecento: Natalia Ginzburg. Diventata famosa per “Lessico famigliare”, non sempre menzionata sui libri scolastici, difficilmente studiata, Ginzburg resta custode e testimone della scrittura del secondo dopoguerra, capace di inventare nuovi linguaggi, indimenticabile per gli episodi della sua vita che hanno incrociato la Storia più dura del secolo scorso.
A partire dalla poesia “Memoria”, un viaggio in compagnia della scrittrice e di quello che ci ha lasciato. L’incontro presuppone che gli studenti abbiano letto almeno alcuni dei racconti consigliati: “Un’assenza. Racconti, memorie, cronache 1933-1988”, “Cinque romanzi brevi e altri racconti”.
La scrittrice Fausta Cialente ebbe un’esistenza fatta di frequenti viaggi e trasferimenti, tanto che si definì in più occasioni “straniera dappertuttto”. Considerata una delle “meno italiane” tra le nostre scrittrici, visse ad Alessandria d’Egitto e poi al Cairo dal 1921 al 1947, dove ebbe un importante ruolo nell’antifascismo e nelle attività di propaganda indirizzata ai prigionieri di guerra in Medio Oriente.
“Un inverno freddissimo“, uscito nel 1966, è uno dei suoi migliori romanzi: è la storia di una famiglia allargata che nell’inverno del 1946 si rifugia in una soffitta milanese cercando di ricostruire un nuovo inizio dopo le perdite della guerra. Al centro del romanzo c’è Camilla, una donna abbandonata dal marito che con coraggio e tenacia tiene insieme la sua famiglia, riscoprendosi infine una donna libera e forte. Riedito solo nel 1976, il romanzo non fu più ristampato: torna in libreria a ottobre 2022 dopo più quarant’anni, nel contesto di un progetto editoriale di recupero dei romanzi e dei racconti della scrittrice. L’intervento è un invito alla lettura di questo romanzo e un percorso guidato alla scoperta di una delle più importanti scrittrici del nostro Novecento.
“Le risate e le lacrime sono entrambe risposte alla frustrazione. Io preferisco ridere, c’è meno da pulire dopo” scriveva Kurt Vonnegut – uno che il secondo conflitto mondiale lo visse da dentro il bombardamento di Dresda. Qui, però, la frustrazione è quella di due giovani uomini, Beppe Fenoglio e Luigi Meneghello, di fronte alle storture della Storia e al modo che adottano per raddrizzarla: la Resistenza.
La risposta, invece, si articola in due libri apparentemente opposti ma complementari (“Una questione privata” e “I piccoli maestri“): due capolavori che affrontano la tragedia di una guerra civile uno coi toni del dramma, l’altro con quelli della commedia. Forse c’è sempre da pulire dopo, ma se c’è chi ha lavato i panni per noi, non resta che ascoltare, imparare e ricordare per camminare freschi di bucato il nostro oggi.
Di film tratti da libri sono pieni cineteche e piattaforme. Eppure, spesso, si tratta di semplici “trasposizioni” – come si dice esattamente in gergo. Per “Cuore di tenebra“, libro capolavoro di Joseph Conrad e Apocalypse now, film capolavoro diretto da Francis Ford Coppola, le cose sono andate diversamente: queste due storie sono insieme sovrapponibili e una il prosieguo dell’altra, in un dialogo tematico che comincia con l’imperialismo europeo e finisce con quello americano, anzi dell’Occidente tutto: nel finale di “Cuore di tenebra”, infatti, il messaggio di Kurtz non viene “consegnato al mondo” e in Apocalypse now troviamo tutte le nefaste conseguenze di questo mancato ascolto.
“Giovanni cominciò a morire quel giorno”, disse a proposito di Falcone, nei pochi mesi cui gli sopravvisse, Paolo Borsellino. Il giorno era quello del 10 gennaio 1987, quando Leonardo Sciascia scrisse un articolo intitolato “i professionisti dell’antimafia”, rimasto tragicamente nella storia del giornalismo italiano.
A trent’anni dalle stragi di Falcone e Borsellino, torniamo su “Il giorno della civetta” e il tentativo di un intellettuale di dare il suo contributo alla lotta contro la mafia.
Lezione frontale sulla narrativa italiana dei decenni centrali del XX secolo, imperniata sul commento di brani tratti da autori diversi per formazione, poetica, stile. Tra questi autori, Moravia e Gadda rappresentano per così dire i due estremi dello spettro: da una parte un romanzo ottocentesco ridotto all’essenziale fino al gioco astratto di idee; dall’altra un romanzo ottocentesco minato dall’interno e disgregato in virtuosistici tour de force descrittivi, teorici, mimetici.
Scegliere le grandi voci del Novecento per portarle nelle nostre classi non è facile e soprattutto non sempre si trova il tempo a scuola per leggerle tutte. Ad essere le più sacrificate da un percorso scolastico rigorosamente al maschile sono state sempre le scrittrici nonostante l’indubbio valore della loro opera. Proponiamo quindi ai docenti e alle loro classi di scegliere una lettura con cui confrontarsi per permettere agli studenti e alle studenti di conoscere il mondo che hanno descritto o inventato e di dire la loro sui temi trattati.
Le scrittrici su cui sarà possibile, a scelta, concentrarsi, sono Natalia Ginzburg, Anna Maria Ortese ed Elsa Morante. A partire dal racconto e dall’analisi di un’opera, Giusi Marchetta incontra le classi coinvolte nel progetto per ricostruire lo sguardo con cui l’autrice ha raccontato una realtà complessa dando voce con una scrittura originale al fantasma della guerra incombente, ai riti familiari, o all’avventura a volte dolorosa ma sempre avvincente, del passaggio all’età adulta. Ogni proposta inoltre prevede la possibilità di “smontare” il romanzo o il racconto per illustrare alcuni segreti della scrittura di ciascuna autrice.
Proposta 1 – Natalia Ginzburg, Lessico famigliare, 1963
La grande Storia e la storia familiare si intrecciano in un vissuto quotidiano raccontato con un vocabolario personale come se le parole urlate o sussurrate in casa fossero una lingua fatta per essere parlata solo da chi ci è nato. Il racconto di un mondo domestico però è anche uno spunto per una riflessione sul ruolo della donna tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento quando la gabbia del matrimonio comincia a essere messa in discussione.
Temi: la famiglia, la parità di genere, la guerra, il rapporto tra generazioni, il lessico della famiglia. La scrittura autobiografica
Proposta 2 – Anna Maria Ortese, Il mare non bagna Napoli, 1953
La potenza del racconto di una città guardata attraverso la lente del realismo magico: con Ortese scopriamo una scrittura per niente affabile e che ha la forza di trasformare la cronaca o la vicenda privata in una lettura spiazzante, a tratti allegorica e sempre tagliente. In particolare si propone la sola lettura del racconto “Un paio di occhiali” grazie al quale capiremo in che modo l’autrice porta i lettori a inforcare lenti nuove, a volte crudeli, per osservare quello che ci circonda e per vedere davvero le ingiustizie e le violenze che si abbattono sugli oppressi.
Temi: l’ingiustizia sociale, diventare grandi, il racconto del male, la scrittura del reale, il realismo magico. Scrivere un racconto.
Proposta 3 – Elsa Morante, L’isola di Arturo, 1957
Non è alla donna che spetta di affrontare un viaggio da eroe ma sempre a un ragazzo che diventa uomo. Una terribile verità del passato che oggi, per fortuna, viene messa in discussione. Ma la storia di Arturo e del suo viaggio verso l’età adulta è una parabola costruita con la maestria e lo sguardo di un’autrice capace di restituire universalità al racconto individuale e un respiro epico e al tempo stesso molto intimo ai dubbi e alle sofferenze del suo protagonista. Così con Arturo pronto a lasciare la sua isola anche noi possiamo salutare un pezzo della nostra vita in un rito di passaggio senza tempo: l’ennesima prova che la voce di questa scrittrice, come quella delle altre, è un’eredità che non possiamo permetterci di perdere.
Temi: diventare grandi, la parità di genere, il viaggio, dall’adolescenza alla giovinezza. Scrivere un romanzo.
Come partecipare
Per richiedere l’intervento, è necessario compilare il modulo di adesione.
Compila il moduloCULTURA