La Corte di Giustizia dell’UE

Martedì 7 maggio alle 11:00, Progetto Giovani e Europe Direct Padova propongono una lezione di approfondimento sulla Corte di Giustizia dell’UE, a cura di Luka Meta (Università degli Studi di Padova). L’intervento si concentra, in particolare, sulle sentenze relative alla circolazione all’interno dei Paesi membri degli status familiari acquisiti da persone LGBTIQ.

L’appuntamento è rivolto alle scuole superiori della città, ma aperto anche a tutta la cittadinanza. Si svolge nell’auditorium del Centro Culturale Altinate San Gaetano. La partecipazione è gratuita, ma è richiesta la registrazione attraverso il modulo online.

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L’intervento

La Corte di Giustizia dell’UE ha il compito di assicurare il rispetto del diritto nell’interpretazione e nell’applicazione dei Trattati e, in tal modo, di garantire che il diritto dell’Unione venga interpretato e applicato allo stesso modo in ogni Stato membro. In questa prospettiva, la Corte ha avuto recentemente modo di pronunciarsi su un tema piuttosto delicato con riguardo ad una delle quattro libertà fondamentali garantite dai Trattati: la libera circolazione delle persone.

La libera circolazione comprende il diritto del cittadino dell’Unione di muoversi da uno Stato membro all’altro, beneficiando della presenza al suo fianco dei propri familiari e, in particolare, del coniuge e dei figli. Dal punto di vista pratico, ciò richiede che uno Stato membro riconosca i legami familiari (atto di matrimonio e atto di nascita) acquisiti in un altro Stato membro. Mentre ciò avviene senza problemi per i legami familiari “tradizionali”, così non è per quelli “non tradizionali” (matrimonio tra coppie dello stesso e figli nati tramite tecniche di riproduzione assistita) laddove alcuni Stati rifiutano un tale riconoscimento.

Nel corso dell’intervento si osserva, attraverso l’analisi di alcuni casi concreti, come la Corte di Giustizia dell’UE abbia derivato dalla libera circolazione delle persone la necessità di riconoscere gli atti di matrimonio e gli atti di nascita formati in altro Stato membro anche nei confronti delle coppie omosessuali, non potendo giustificare il rifiuto sulla base della circostanza che la legge dello Stato membro di destinazione non preveda il matrimonio e la genitorialità same sex. Ciò al fine di porre fine a questo trattamento discriminatorio lesivo del diritto fondamentale alla vita familiare e personale; diritto fondamentale spettante tanto ai nuclei familiari “tradizionali” quanto a quelli “non tradizionali”.



Per informazioni
Europe Direct Padova
Tel.: 049 8204722
Mail: europedirect@comune.padova.it