La penultima giornata di “Da giovani promesse…”, venerdì 29 maggio, si aprirà con il tema della perdita di una persona amata con Marco Peano e il suo “L’invenzione della madre” (Minimum Fax) in dialogo con la scrittrice e autrice teatrale Virginia Virilli.
La presentazione, in Loggia Cornaro, sarà seguita dallo spettacolo teatrale “Happiness? It’s up to youth!” realizzato dagli studenti del gruppo di teatro moderno del liceo Tito Livio accompagnati dal professor Mauro Bertulli.
Alle 19:00
Marco Peano
presenta “L’invenzione della madre”
con Virginia Virilli
Questa è una storia d’amore. Si tratta dell’amore più antico e più forte, forse il più puro che esista in natura: quello che unisce una madre e un figlio. Lei è malata, ha poco tempo, e lui, Mattia – sapendo che non potrà salvarla, eppure ostinandosi contro tutto e tutti – dà il via a un’avventura privatissima e universale: non sprecare nemmeno un istante. Ma in una situazione simile non è facile superare gli ostacoli della quotidianità.
La provincia in cui Mattia abita, il lavoro in videoteca che manda avanti senza troppa convinzione, il rapporto con la fidanzata e con il padre: ogni aspetto della sua vita per nulla eccezionale è ridisegnato dal tempo immobile della malattia.
Un rifugio sicuro sembrano essere i ricordi: provare a riavvolgere come in un film la memoria di ciò che è stato diventa un esercizio che gli permette di sopportare il presente.
Ma è davvero possibile sfuggire a se stessi?
Alle 20:30
Studenti del laboratorio di teatro moderno del liceo Tito Livio
presentano “Happiness? It’s up to you!”
La storia che l’originale “Pygmalion” di G. B. Shaw ci ha suggerito è quella di Eliza Doolittle, per noi una giovane come tante ragazze di oggi: un giorno incontrano un uomo che le trasporta in un’altra realtà, facendo sognare il successo e la possibilità di realizzare il sogno di essere “qualcuno”.
Così, il professor Higgins si ingegna ad applicare rigorosi principi di vita e di comportamento sulla pelle della giovane: le insegna a parlare la lingua della ‘civiltà’, a camminare con modi eleganti, a tenere viva la conversazione nei migliori salotti di Londra. E ci riesce. Ma la nostra Eliza, educata ai modi eleganti e raffinati dell’high society, colpita da una profonda crisi di identità rappresentata attraverso una coreografia creata dal gruppo laboratoriale, si trasforma da discepola in maestra ed è lei che “insegna” al suo Pigmalione che cos’è la FELICITA’.
Lo spettacolo ha partecipato al FestivalLab di Novellara(RE) e alle selezioni di Piccoli palcoscenici-Mestre e di Aggiungi un posto in platea del Teatro Stabile del Veneto.
Per informazioni
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