All’estero con Progetto Giovani – I racconti 2023

La pagina raccoglie i racconti e le testimonianze dei volontari e delle volontarie che hanno svolto progetti all’estero nell’ambito del Corpo Europeo di Solidarietà, per i quali Progetto Giovani è ente di invio.

Di seguito, i racconti del 2023. I testi, le foto, le presentazioni e tutti i materiali che seguono sono stati realizzati direttamente dai partecipanti che hanno scelto di testimoniare la propria esperienza. Clicca sui titoli per leggere di più.


Enrico in Francia

Enrico ha 20 anni e attualmente si trova a Clermont-Ferrand, in Francia, per partecipare al progetto ESC “Challenge Misery by Building and Learning Together!” presso Compagnons Bâtisseurs Auvergne. Il progetto ha una durata di 9 mesi e qui, insieme ad altri volontari, fornisce assistenza a famiglie che affrontano difficoltà sociali ed economiche al fine di migliorare le loro condizioni di vita.

Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati dall’arrivo di una nuova direttrice, che ha preso il posto anche del mio tutor e del mio mentor, il nuovo ingresso di un’altra volontaria e un nuovo cantiere dove ho imparato a montare i VELUX. 

La nuova direttrice è una brava persona, disponibile e abbiamo subito avuto uno scambio di parole per conoscerci e raccontarci, mi sono sentito accolto da lei anche se in realtà era lei quella nuova ahahah. 

La nuova volontaria non parla molto e non ho avuto molto tempo per conoscerla ma abbiamo già fatto dei cantieri e delle attività insieme e quindi sono positivo.

Dopo una breve spiegazione con tanto di disegno dell’architetto mi sono imbattuto sul mio primo posizionamento di VELUX della mia vita. Per chi non lo sapesse il VELUX è una finestra sul tetto e per essere montata devi tagliare un pezzo di tetto con una motosega strana e martello molto simile a quello di Thor. Mi sono sentito un Avenger a tagliare il tetto e le tegole per adattarle alla nuova forma che dovevano avere. Piccola nota: il VELUX è pesante, sconsigliato al montaggio di solo una persona. 

Non ci sono novità di nuovi volontari che verranno a vivere con me nell’appartamento quindi al momento starò ancora da solo, sempre però in compagnia di quelli dell’associazione con i quali ho legato molto. 

Aggiornamenti importanti sul giardino, finalmente l’insalata è cresciuta e da adesso posso tagliarla e mangiarla. Su un altro piccolo terrazzamento ho già piantato spinaci e cipolle mentre tra un paio di settimane si punta a seminare pomodori e peperoni per l’estate.  

Magari nei prossimi aggiornamenti ci sarà il racconto dell’insalata più buona della mia vita 😉

Marika in Spagna

Marika, 23 anni, da qualche mese si trova ad Almería, Spagna. Qui, si occupa dei canali social di “La Guajira”, associazione socio-culturale, incentrata sui valori della collaborazione e dell’arte come promotore di un cambiamento positivo.

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Il diario di Marika ad Almería

Federico in Bulgaria

Federico ha 19 anni, è di Padova e ama lo sport. Al momento si trova a Blagoevgrad, Bulgaria per un progetto ESC presso “ABS” (Active Bulgarian Society) della durata di 4 mesi. Qui, si occupa di comunicazione e gestione dei social media.

Ciao, mi chiamo Federico, vengo da Padova e ho 19 anni.

Amo lo sport, ho giocato a basket per molti anni, ma ho anche praticato nuoto e rugby. Ora vado spesso in bicicletta e a sciare, sono tra i miei hobby preferiti, infatti preferisco le montagne al mare. Mi piace molto viaggiare e ascoltare musica, senza la quale non posso vivere!

Partecipo a un progetto di volontariato di medio/lungo termine presso “ABS” Active Bulgarian Society. Starò per 4 mesi a Blagoevgrad, in Bulgaria, una piccola città a poco più di un’ora dalla capitale Sofia. Da quando sono arrivato, tutti sono stati gentili, amichevoli e molto disponibili. Il primo grande impatto è stato l’alfabeto cirillico e la lingua bulgara, perché qui è difficile trovare qualcuno del posto che parli inglese, ma alla non è un grosso problema.

Ora mai sono passati quasi due mesi da quando ho iniziato la mia avventura di volontariato a Blagoevgrad. Durante questo periodo, ho avuto l’opportunità di esplorare la cultura locale, fare escursioni nelle affascinanti colline circostanti, assaporare la deliziosa cucina bulgara e incontrare persone provenienti da diverse parti del mondo.

La mia esperienza di volontariato si è svolta in un ambiente dinamico e coinvolgente. Il mio ruolo principale è gestire i social media e il web di ABS, un compito che mi ha permesso di ampliare le mie competenze digitali e imparare nuove strategie di comunicazione online. Questa esperienza non solo ha arricchito il mio background professionale, ma ha anche contribuito al miglioramento del mio inglese e delle interazioni sociali. Durante i primi due mesi qui, ho avuto l’opportunità di trascorrere due giorni nella vicina città di Plovdiv, un viaggio che mi ha dato una panoramica della storia e della cultura bulgara. Tornando a Blagoevgrad, ho esplorato la città, ammirato i suoi monumenti e percorso sentieri nelle zone circostanti che offrono una vista mozzafiato sulle colline bulgare. Inoltre durante le vacanze di Natale sono riuscito ad andare 4 giorni a Basko, una piacevole località sciistica qui vicino, e ho appunto avuto l’occasione di sciare se potessi ci andrei tutte le settimane.

Una delle parti più eccitanti della mia esperienza è stata l’opportunità di incontrare persone provenienti da tutto il mondo. La comunità dei volontari è fantatica, e ogni giorno è un’opportunità per imparare qualcosa di nuovo dalle esperienze e prospettive degli altri. Le amicizie internazionali che ho formato in questo periodo rendono la mia esperienza ancora più significativa. Recentemente, ho avuto l’opportunità di assumere il ruolo di formatore insieme ad altri volontari. Abbiamo guidato due gruppi di volontari a breve termine in varie attività, creando un ambiente dinamico e stimolante ogni giorno. Questa esperienza improvvisata di leadership ha contribuito al mio sviluppo personale, mettendo alla prova le mie competenze organizzative e comunicative. Guardando avanti, sono ben disposto a affrontare nuove avventure, che si tratti di esplorare nuovi luoghi, approfondire la cultura bulgara o incontrare persone interessanti, sono entusiasta di ciò che il prossimo mese mi riserva. Infatti ho anche già prenotato 2 voli low cost per Stoccolma in Svezia e Breslavia in Polonia, non vedo l’ora!

In conclusione, i miei primi mesi a Blagoevgrad sono stati un mix di emozioni, nuove esperienze e crescita personale. Il volontariato ha aperto porte a nuove amicizie, competenze e avventure che porterò con me nel mio percorso di vita. 


Le mie aspettative prima di partire erano di divertirmi molto, imparare molte cose come lavorare in uno spazio con altri colleghi, creare progetti e scrivere articoli, ecc. Da quando sono arrivato qui, il tempo è volato, e ora, a poco più di quattro mesi da questa esperienza, posso dire con sicurezza di essere cresciuto molto e di aver imparato più di quanto avessi mai potuto immaginare. La Bulgaria è diventata la mia casa temporanea, e Blagoevgrad il palcoscenico di avventure indimenticabili, con il team di volontari che è diventato la mia nuova famiglia.

Il mio ruolo principale durante questo periodo è stato gestire i social media e il sito web per ABS, Active Bulgarian Society. Questa responsabilità non solo ha affinato le mie competenze digitali, ma mi ha anche fornito una prospettiva unica sulla comunicazione online e su come le organizzazioni non profit lavorano per promuovere il cambiamento sociale. Lavorare con un team dinamico e appassionato di volontari mi ha insegnato il valore della collaborazione e dell’apertura a prospettive diverse.

L’aspetto più entusiasmante di questa esperienza è stato incontrare persone provenienti da tutto il mondo (più di 50 nuove conoscenze). La comunità di volontari qui è eccezionale, e le amicizie internazionali che ho formato sono tesori che porterò con me per tutta la vita. Essere esposto a culture diverse, lingue straniere e punti di vista unici mi ha arricchito in modi che non avrei mai immaginato.

Durante i miei mesi qui, ho avuto l’opportunità di esplorare la Bulgaria, dalle affascinanti colline di Blagoevgrad alle strade di Plovdiv, Sofia e persino Veliko Tarnovo. Escursioni e viaggi mi hanno regalato panorami mozzafiato e mi hanno permesso di immergermi nella storia e nella cultura di questo affascinante paese. Le vacanze di Natale sono state anche un momento speciale, con una breve fuga a Basko, una vicina località sciistica, dove ho potuto dedicarmi alla mia passione per lo sci.

Le mie avventure mi hanno portato anche in città straniere come Stoccolma in Svezia e Breslavia in Polonia, visitate durante due diversi fine settimana, insieme a alcuni giorni liberi a nostra disposizione. In questi viaggi, ho potuto assaporare nuovi sapori, ammirare architetture sorprendenti e immergermi nell’atmosfera vibrante di città così diverse da Blagoevgrad, paesi in cui non avevo mai messo piede prima.

Ora, poco dopo aver salutato Blagoevgrad e tutti coloro che hanno reso questa esperienza speciale, guardo al futuro con entusiasmo. Grazie a questo progetto, ho capito che voglio dedicare la mia vita alla ricerca di nuove esperienze, conoscenze ed emozioni varie. Voglio rendere ogni giorno ricco di vibrazioni positive!

Sicuramente pianifico di viaggiare spesso, se non sempre. Sono desideroso di vivere la vita appieno! Pronto a esplorare nuovi orizzonti e ad aggiungere nuovi capitoli al mio, spero, lungo percorso. In conclusione, questi quattro mesi sono stati un mix di emozioni, scoperte e crescita personale. Il volontariato ha aperto porte a nuove amicizie, competenze e avventure che porterò con me nel mio percorso di vita. Grazie a tutti coloro che hanno reso questa esperienza unica e indimenticabile.

Emily in Finlandia

Emily, 22 anni, da settembre 2023 partecipa ad un progetto ESC a lungo termine ad Helsinki con l’associazione Sininauhasaatio. L’obiettivo principale dell’organizzazione è dare supporto alle persone vulnerabili presenti nell’area metropolitana: senza dimora, persone a rischio e dipendenti da sostanze, immigrati.

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Il diario di Emily a Helsinki

Francesca in Belgio

Da aprile 2023 Francesca sta svolgendo un progetto di volontariato ESC a Bruxelles, presso lo Youth for Understanding, un’organizzazione non profit che si occupa di educazione e di promozione della consapevolezza interculturale attraverso gli scambi che coinvolgono studenti, famiglie e comunità.

In giugno ha partecipato al seminario (YES) che ogni anno si svolge vicino a Berlino e riunisce gli studenti che hanno partecipato a un periodo di scambio all’estero e quasi 100 volontari. Durante questo seminario si è occupata di gestire i social media e di documentare l’evento con foto e video. Questa esperienza la sta aiutando molto a migliorare le sue capacità nel campo della comunicazione.

Eleonora in Francia

Eleonora ha 27 anni e ha cominciato da poco un progetto di volontariato di dieci mesi ad Albi, Francia, presso la Maison de Jeunes et Culture di Grahuelt. La MjC è un’istituzione presente su gran parte del territorio francese che si occupa di creare spazi educativi e culturali accessibili a tutti i giovani – ma non solo – in un clima interculturale e dedito all’innovazione tecnologica. 

Qui, Eleonora svolgerà il ruolo di “électron vert” (elettrone verde) che consiste nel proporre iniziative e laboratori dedicati allo sviluppo di una coscienza critica rispetto a tematiche ecologiche e ambientali. Il progetto ha preso avvio per la prima volta quest’anno ed è attualmente in costruzione. Siamo curiosi di vedere che attività proporrà Eleonora in questi mesi!

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Il diario di Eleonora ad Albi

Andrea Carlotta in Spagna

Andrea Carlotta Luise si trova a Lleida (Spagna) dove, con un’altra ragazza, sta svolgendo il progetto ESC “Energeia”, dedicato all’inclusione sociale nelle scuole.

Il progetto che sto svolgendo qui a Lleida (ESP), con un’altra ragazza, si chiama “Energeia” ed è nell’ambito dell’inclusione sociale. Il progetto si sviluppa all’interno di scuole dove noi forniamo supporto durante le lezioni e attraverso delle attività extrascolastiche. Il nostro aiuto è decisamente apprezzato in quanto le scuole coinvolte dal progetto rientrano in una categoria qui denominata di “massima complessità” per via della presenza di una percentuale altissima di ragazzi appartenenti a famiglie di origine straniera, e che per questo motivo, spesso sono poco integrate. La seconda parte del progetto ci vede operative anche in un progetto rivolto sia a giovani che avevano abbandonato la scuola e che quindi sono privi di un titolo di studio, e a ragazzi arrivati da poco nel paese, che vengono supportarti nell’apprendimento della lingua. A questi ultimi inoltre vengono offerte esperienze professionalizzanti.

Giulia in Portogallo

Giulia si trova a Setubal, in Portogallo e sta svolgendo il progetto ESC “Time to harvest” insieme ad altre 7 ragazze provenienti da Francia, Belgio, Germania e Repubblica Ceca, e a due coordinatori che vengono dalla Spagna e dal Brasile. Il progetto è dedicato alla conoscenza del territorio portoghese e delle sue specifiche colture, vini e tradizioni. Qui le ragazze lavorano insieme in un campo da coltivare e visitano il territorio, attraverso escursioni e visite culturali.

Elisa in Finlandia

Tra maggio e giugno 2023, Elisa ha avuto l’occasione di partecipare al progetto di volontariato ESC “House of friendship” a Kruusila in Finlandia, dove ha avuto la fortuna di scoprire, tra i vari aspetti, l’amore e il rispetto dei finlandesi per la natura. È stata molto colpita dall’armonia tra uomo e natura che in Finlandia è così viva e manifesta, anche nelle piccole attività di tutti i giorni, come nelle gite in barca o nelle camminate nei boschi verdissimi e incontaminati.

Nikol in Francia

Nikol ha 23 anni ed è recentemente tornata dai pressi di Carcassone, Francia. Qui ha svolto per 2 mesi il progetto “Have less, live more”, dedicato alla sostenibilità e alla sperimentazione di una vita all’insegna della ruralità, insieme ad altri giovani ragazzi europei.

Ciao, sono Nikol, ho 23 anni e ho preso parte negli scorsi 2 mesi ad un progetto European Solidarity Corps in Francia, precisamente a sud vicino alla città di Carcassonne. Il mio progetto si chiama “Have less, live more” proprio perché mirava a far sperimentare a giovani ragazzi europei uno stile di vita più rurale, più sostenibile lontano magari dalle banali comodità che siamo abituati ad avere nella nostra vita di tutti i giorni. Infatti, il progetto aveva luogo in un campeggio-fattoria dove la quotidianità era caratterizzata da una vita comunitaria: si dormiva in bungalow disseminati nella proprietà e immersi nel verde, si cucinava e mangiava insieme, i bagni erano condivisi e le attività lavorative anch’esse svolte insieme al gruppo di volontari. Le attività principali erano badare agli animali presenti, pulizie, giardinaggio e altre attività di mantenimento del luogo. Inoltre, c’era un progetto complementare che si occupava di coltivare funghi edibili a partire da scarti di caffè recuperati dai bar della città.

Il punto di forza del mio progetto secondo la mia esperienza sono state i ragazzi e ragazze volontari con cui ho trascorso il mio tempo lì. Persone che non conosci ma che nel giro di qualche settimana sanno darti più di quanto ti saresti mai aspettato, sanno starti vicino nei momenti di fragilità e trovare le parole giuste di cui avevi bisogno, sanno dispensarti consigli e apprezzamenti che da tempo non eri più abituato a sentire. Con loro ho trascorso i momenti più arricchenti del mio viaggio, senza di loro (un gruppo di 10 ragazzi provenienti da tutta Europa, una sola italiana) non sarebbe stato lo stesso. Ogni giorno era una chance di imparare qualcosa di nuovo da una diversa cultura: un piatto tipico, un modo di dire, una canzone o persino un gesto della mano. Ogni weekend cercavamo di organizzare una gita alla scoperta delle attrattività dei paesi limitrofi ma che si rivelava soprattutto un’occasione per scoprirci e raccontarci a vicenda, momenti che dilatano il tempo e lo rendono prezioso.

Un altro momento speciale è stato quando ci hanno invitati a prendere parte ad una festa dell’Europa durata 2 giorni in un’altra città insieme a tutti i volontari impegnati nelle altre città della stessa regione francese nostra. Anche qui una bella occasione di condivisione e di stimolo con altri ragazzi ancora che come te stanno dedicando del tempo agli altri ma che allo stesso tempo se lo stanno dedicando anche a loro stessi in cerca chi di chiarezza, chi di una pausa o chi di idee, motivazione. Qui abbiamo svolto dei workshops tra noi volontari per aiutarci a raccontare le nostre esperienze mentre, il giorno dopo, ne abbiamo organizzato uno noi divisi in coppie sui temi dell’Unione Europea coinvolgendo ragazzini delle scuole medie del paese ospitante.

Per concludere la mia esperienza è durata poco, poco meno di due mesi, eppure mi ha lasciato tanti bei ricordi ed emozioni che non ti aspettavi di provare ma soprattutto di condividere. È un’occasione che ti permette di comprenderti meglio, di ascoltarti meglio e di fare conoscenze che porterai nel cuore per sempre. Il progetto magari potrà alla fine rivelarsi al di sotto delle vostre alte aspettative pre-partenza come è successo a me o all’inizio non convincervi/entusiasmarvi abbastanza, ma fortunatamente non c’è solo quello. 

Emma in Irlanda

Emma da marzo si trova a Wexford (Irlanda) e sta svolgendo un progetto di 6 mesi presso l’associazione Oxfam Republic of Ireland: qui, si occupa di gestire un mercatino dell’usato insieme ad altre volontarie e volontari.

Io e dieci altri volontari da diverse associazioni abbiamo passato quattro giorni a Dublino facendo un sacco di attività per discutere e comprendere meglio il significato e l’obiettivo del nostro tempo qui e devo dire che è stato molto arricchente. È stata un’occasione per incontrare nuove persone, scoprire in quali realtà si trovano e ampliare la mia conoscenza del quadro generale. Non si tratta solo di me e dei miei sei mesi di lavoro al mercatino dell’usato, c’è molto altro dietro e sono davvero contenta di averne preso parte.

Mi ci sono volute due settimane per realizzare completamente che mi ero appena trasferita e altre due per ambientarmi davvero ed abituarmi a questa nuova vita.

Innanzitutto parliamo della casa. Non c’è altro da dire se non che sono stata estremamente fortunata. Mary, la proprietaria, nonché mia coinquilina, è una persona carinissima, è molto premurosa e attenta nei miei confronti ma senza mai diventare asfissiante. Ha settantatre anni, ma con tutte le cose che fa potrebbe averne trenta in meno. Lavora come volontaria in un centro per senza tetto, conduce visite guidate in un castello poco fuori città ed è parecchio coinvolta con tutte le attività riguardanti il teatro locale che, nonostante Wexford sia abbastanza piccola, è piuttosto rinomato. E come in molti altri luoghi fanno molto affidamento sul volontariato, quindi è possibile far parte dello staff di accoglienza (raccolta dei biglietti e supervisione in sala) e vedersi lo spettacolo senza pagare! Mary ha già chiesto di portarmi con lei una sera per introdurmi all’ambiente e mostrami i vari compiti quindi se tutto va bene una delle prossime settimane dovrei iniziare.

Sarebbe davvero un’ottima cosa non solo per lo spettacolo gratis ma anche per incontrare un po’ di gente, perchè ad essere onesta sto incontrando qualche difficoltà con questo aspetto. Al negozio vado d’accordo con tutti, siccome siamo volontari abbiamo la facoltà di prenderci diverse pause tè e c’è sempre il tempo di scambiare qualche chiacchiera, con alcuni poi mi diverto proprio da morire. Tipo John, un signore di settantasei anni con un accento davvero forte, che si diverte a fare scherzi alla manager del negozio: per esempio, durante Pasqua, con il negozio tutto addobbato, ogni tanto mi capitava di trovare una statuetta di Babbo Natale in mezzo ai conigli o delle renne tra le uova esposte in vetrina. Probabilmente detto così fa meno ridere, ma vedere Leona accorgersene a fine giornata era molto divertente. Ma a parte questo, al negozio sono l’unica persona della mia età e devo ammettere che, ogni tanto, mi manca comunicare con qualche coetaneo. Il problema è che è davvero difficile conoscere gente al di fuori del lavoro o della scuola se non c’è nessuna particolare occasione e me ne sono resa davvero conto solo ora.

Fortunatamente non sono una di quelle persone che ha sempre bisogno di uscire o stare in compagnia di qualcuno per divertirsi: sono capace anche di apprezzare i momenti in solitudine, e tutto sommato mi sta piacendo molto il fatto di avere un sacco di tempo per me e per poter fare tutte quelle piccole cose che di solito lasciavo in disparte perchè avevo impegni più importanti o altro a cui pensare. In ogni caso, se la vita sociale non è l’aspetto della mia vita che sto coltivando di più, per quanto riguarda il lavoro invece, non potrebbe andare meglio.

Come ho già detto mi trovo davvero bene con tutti i colleghi volontari e soprattutto con l’ambiente in generale. La manager del negozio, Leona, che è anche la mia tutor o, potremmo dire, la mia datrice di lavoro, è davvero brava a ricordare che non siamo impiegati. La parola lavoro assume quindi un significato un po’ diverso per me, il concetto di “stress”, ad esempio, è del tutto inesistente. Ovviamente si cerca di essere il più produttivi possibile e fare le cose al meglio, ma sempre mantenendo l’atmosfera rilassata e conviviale.

La cosa di cui sono più contenta però è proprio il lavoro in sé, in ogni suo piccolo aspetto, che si tratti di stare alla cassa, riordinare il negozio o controllare le donazioni (forse la parte migliore, ho già trovato dei piccoli tesori che torneranno a casa con me).

È proprio vero quando si dice che per non lavorare bisogna semplicemente trovare un lavoro che piaccia. Finora nessuna delle tante ore che passo in negozio è mai stata un peso e ho addirittura passato qualche weekend contenta che arrivasse presto il lunedì mattina. Questo direi è il segno più evidente che mi trovo nel posto giusto, per me, in questo momento della mia vita.

In conclusione, sono molto felice. I primi giorni sono stati un po’ difficili, facevo davvero fatica con la lingua e con tutto quello che ha comportato la mia nuova indipendenza (principalmente bucati e pulizie) ma ora che ci ho fatto l’abitudine posso definitivamente dire che non mi pento di essere partita.

Laura in Portogallo

Laura ha 22 anni e da febbraio sta svolgendo un progetto a Braga (Portogallo): “Acting local, changing global”, in cui è volontaria nella Croce Rossa.

Sta seguendo diversi progetti, ma il principale la vede impegnata in un asilo nido, a supporto delle attività quotidiane di bambini e bambine di 2-3 anni.

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Il diario di Laura a Braga

Margherita in Turchia

Margherita ha 22 anni e da marzo si trova a Siirt (Turchia) per il progetto “Step by Step ESC in Siirt”. Il suo progetto è uno short term da 2 mesi.

Siirt è una cittadina molto piccola, e nonostante io stia avendo solo esperienze estremamente positive con i locali, è vero che possono essere un po’ di strette vedute: una buona parte non è mai uscita dalla città, ancora meno dalla Turchia. L’obiettivo principale di questo progetto, quindi, è quello di cercare di farli aprire un po’, e di insegnare loro dell’esistenza di altri Paesi e culture.

Nello specifico, le attività che stiamo facendo al momento sono molto legate all’insegnamento dell’inglese ai locali: ogni lunedì andiamo in un liceo qui vicino e partecipiamo alla loro lezione di lingua; prima uno di noi presenta il proprio Paese, poi li facciamo parlare un po’ con noi in gruppetti. I ragazzi hanno davvero tanta voglia di imparare, sono i primi ad approcciarti e a volersi esercitare, il che ci fa capire che quello che facciamo è comunque apprezzato.

Due sere alla settimana organizziamo poi lo speaking club, dove organizziamo giochi e dibattiti (anche in base al livello dei partecipanti) per locali che vogliono migliorare il loro livello di inglese. Anche qui ho visto un alto interesse alla partecipazione, ed è stato anche un ottimo modo per conoscere la comunità locale; non che serva, visto che sono tutti estremamente amichevoli e generosi: nonostante la maggior parte dei cittadini di Siirt non parli l’inglese, cercheranno sempre di darci una mano se ne abbiamo bisogno, o di chiacchierare con noi, di offrirci qualcosa.

L’associazione ha poi organizzato delle attività solo per noi, come le lezioni di turco e attività sportive. Una mattina siamo andati in un asilo ad aiutare le maestre, mentre altri volontari facevano una “computer lesson”, e sabato hanno organizzato una “cultural night” per noi e chiunque volesse venire: ognuno di noi ha cucinato un piatto del nostro Paese, e preparato una breve presentazione. I locali hanno fatto lo stesso, ed abbiamo passato una bellissima serata tutti assieme, con alcuni ragazzi che suonavano e cantavano canzoni turche e curde ed altri che cercavano di insegnarci i balli tradizionali.