CreativitàCultura12 Febbraio 2024-Commenti disabilitati su MAC – Studi d’artista 2023
Ultimo aggiornamento: 13 febbraio 2023
A novembre prende avvio la quinta edizione di MAC Studi d’Artista, l’iniziativa di Progetto Giovani che mette a disposizione sei studi d’artista condivisi all’interno di uno spazio situato in piazza De Gasperi, 13 a Padova.
Le artiste e gli artisti di questa edizione, selezionati tramite bando, sono: Alessandro Gambato, Ember, Ipercubo, Guido Sciarroni, Marta Magini, Michela Del Longo. A loro si aggiunge Marie Fratacci, artista francese selezionata nell’ambito di un progetto del Corpo Europeo di Solidarietà.
Le artiste e gli artisti
Alessandro Gambato
Alessandro Gambato è un compositore e sound designer veneziano classe ’97. La sua ricerca è volta soprattutto all’improvvisazione libera e alla musica partecipativa, utilizzando sia media tradizionali che innovativi. Interessato alle dinamiche sociali che il suono crea, modifica o stimola tra le persone, il suo lavoro spazia tra performance partecipative e sonorizzazioni/sound design per vari media.
In passato alcuni suoi lavori sono stati esposti/eseguiti tra gli altri per: Museo Guggenheim, Museo di Palazzo Grimani, Venezia; Tempo Reale, Firenze; Koninklijk Conservatorium, Den Haag; Pase Platform, Venezia; Chigiana International Music Festival, Siena; Szene Zeigen, Festival für Darstellende Künste, Laucha, (De); NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) Milano; ArtNight Venezia; Ventunesimo, Torino; Rehegoo Fashion and Music Awards, UK; Berlin Short Film Festival, Berlin (DE).
Ember
Ember, artista multidisciplinare, nasce a Gorizia nel 1995. Si trasferisce a Venezia dove conclude i suoi primi studi in Grafica d’Arte, nel 2020 decide di spostarsi a Lecce specializzandosi in Editoria d’Arte. Partecipa a diverse residenze e mostre collettive e frequenta la scuola d’arte contemporanea P.I.A. school.
Artista outsider, Ember non segue le rette vie dell’arte contemporanea ma si inoltra in territori inesplorati e spesso screditati. La sua ricerca si basa sul concetto di archetipo applicato al contesto contemporaneo, sulla capacità inesauribile delle immagini di generare significati in chi le guarda come se appartenessero a un database collettivo. Altro punto cardine della sua ricerca è la creazione di nuove realtà per rimarcare l’entità magica che appartiene all’essenza della vita stessa. Utilizza la grafica d’arte, il graffitismo e il muralismo, il tatuaggio, la performance, la pittura: tecniche che interessano all’artista per la componente del movimento, inteso come azione con una sua specifica ritualità. Il materiale di supporto determina la natura delle immagini rappresentate, che spesso attingono a una tradizione figurativa che va dal mondo antico a quello contemporaneo.
Ipercubo
Ipercubo è un collettivo che si occupa della produzione e della curatela di progetti artistici inerenti al publishing. Fondato a Venezia, è composto da Nicolò Brunetta, Matteo Rattini, Stefano Stoppa ed Erica Toffanin.
Ipercubo è una piattaforma dedita alla produzione di pubblicazioni che mira a collaborare con artisti, scrittori, architetti, designer, performer e, più in generale, figure legate al mondo della creatività e della produzione culturale. Centrale nel modo di concepire la pubblicazione è per il collettivo il momento in cui un’idea, un’immagine, un progetto si fa pubblico, si presenta e nel farlo testimonia la volontà di comunicare la visione e i desideri di chi lo ha immaginato. A partire dalla struttura tradizionale del libro, Ipercubo trova nella scultura, nella performance, fino alla manifestazione e all’attacchinaggio, terreni fertili in cui ampliare le molteplici potenzialità inespresse del publishing.
Guido Sciarroni
Guido Sciarroni (1993) è un actor creator, un performer circense col cuore nel musical theatre, un danzatore, un attore, regista, coreografo, ma prima di tutto un ricercatore delle arti performative con l’animo di un artista visivo, che ricerca una voce grottesca per descrivere il presente che ci sfugge.
Senza trascurare l’oscurità che tutti condividiamo, Guido desidera “generare mostri”, entrare nella bruttezza, abbracciarla, offrire un’altra prospettiva grottesca delle cose per innescare compassione e speranza e, parafrasando John Cage, “vivere nella gloria di non sapere che cosa stiamo facendo”.
Marta Magini
Marta Magini (1995) vive e lavora a Venezia. La sua ricerca intreccia pratiche performative, danza, arti visive e scrittura. Si laurea alla magistrale in Arti Visive allo IUAV di Venezia e frequenta in seguito il Master MAP_PA in Arti Performative al Mattatoio di Roma.
A partire da una concezione dello spazio-tempo come entità ricorsiva, la sua pratica guarda alla ripetizione in quanto chiave performativa. Attraverso un lavoro su corpi in loop e gestualità insistenti, indaga i territori della ritualità, della familiarità e dell’affezione nel tentativo di aprire spazi di contraddizione tra produttività, improduttività e auto-produzione dell’atto performativo.
Michela Del Longo
Michela Del Longo nasce a Marghera (1997) e si forma a Venezia, dove si laurea in Arti multimediali presso l’Università Iuav. Attualmente sta completando il biennio in fotografia presso l’Isia di Urbino.
I suoi lavori trovano spesso una contestualizzazione tra Marghera e Santiago de Chile, luoghi in cui è cresciuta e che sono inscritti in una rete di devozione e nostalgia. La sua pratica artistica è profondamente legata al mondo dell’infanzia, ai suoi soggetti e alle sue modalità interpretative.
Marie Fratacci
Marie Fratacci (1997) è una fotografa e artista visiva francese. Si è laureata in cinema e fotogiornalismo. Inizialmente ha lavorato come assistente alla macchina da presa e tecnica delle luci nell’industria cinematografica, per poi specializzarsi in fotografia artistica nel 2022. Il suo lavoro è stato esposto più volte in Francia e in Armenia.
La sua ricerca attuale si concentra sulla memoria e sulla storia. Come collezionista di immagini e storie, il suo lavoro si basa su una vasta collezione di foto vernacolari, lettere e documenti antichi. Dall’installazione alla scrittura e alla fotografia, riporta in vita persone e luoghi dimenticati.
Il progetto
MAC opera per il sostegno, la formazione e la promozione di giovani artiste e artisti under 35, selezionati tramite bando, che possono usufruire gratuitamente degli studi per un periodo di 3 o 6 mesi. I partecipanti sono supportati concretamente nella propria ricerca e nello sviluppo di un progetto artistico, anche grazie a un programma di studio visit, incontri e approfondimenti transdisciplinari realizzati con professionisti del settore e ricercatori individuati dall’Ufficio e dai partner di progetto.
MAC intende proseguire un percorso già avviato dall’Ufficio Progetto Giovani e dal Comune di Padova: il progetto si inserisce infatti all’interno di un’importante operazione di rigenerazione urbana attraverso le pratiche artistiche e culturali, per contribuire alla risignificazione dell’area.
Dal 28 settembre al 27 novembre, torna per la XXI edizione il Padova Festival Internazionale La Sfera Danza. Partecipa alle estrazioni e vinci i biglietti.
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