Paulina Flores per One Book One City

Paulina Flores, classe 1988, è cresciuta in un rione a nord di Santiago del Cile. Ha esordito con la raccolta di racconti Che vergogna (Marsilio, 2019), più volte ristampata, acclamata da pubblico e critica e segnalata tra i dieci migliori libri dell’anno per El Pais. Insegna in un liceo di Santiago.

Ha vinto il Premio Bolaño e il premio Bauer giovani.

L’abbiamo incontrata a Venezia, in occasione di Incroci di Civiltà e le abbiamo fatto qualche domanda sul suo rapporto con i libri e con la lettura.

Parlando del suo lavoro, Luis Sepùlveda – che quest’anno è protagonista a Padova di One Book One City – ha detto:

Paulina Flores ha una prosa così unica, sicura, fresca, vitale, toccante e agile che l’unica parola che mi viene in mente per definirla è “caleidoscopica”. Racconta tutto dei suoi personaggi: le vicende, i dettagli, le voci e i silenzi, il pianto che non viene fuori. Racconta la linea sottile che separa l’amore dall’odio. Nel solco di Raymond Carver, ci mostra cosa sono fallimento e sconfitta, cos’è la solitudine e cosa marchia la sua generazione. Scrive senza trucchi né artifici, senz’altra pretesa che raccontare bene una buona storia. E ci riesce. In questa raccolta ci sono nove storie magistrali, e quando finirete di leggere ne vorrete ancora.

Luis Sepùlveda