
Progetto Giovani per la didattica a distanza
La lezione è dedicata alla narrativa italiana dei decenni centrali del XX secolo, imperniata sul commento di brani tratti da autori diversi per formazione, poetica, stile.
Tra questi autori, Moravia e Gadda rappresentano per così dire i due estremi dello spettro: da una parte un romanzo ottocentesco ridotto all’essenziale fino al gioco astratto di idee; dall’altra un romanzo ottocentesco minato dall’interno e disgregato in virtuosistici tour de force descrittivi, teorici, mimetici.
L’intervento intende:
- riflettere su come nel Novecento, cioè nel secolo in cui il romanzo e la narrativa moderni sono entrati in una crisi apparentemente irreversibile, i nostri maggiori scrittori hanno tentato di fare i conti con la rottura della tradizione;
- interrogarsi sul rapporto che corre tra le differenti soluzioni o interpretazioni della crisi e la peculiarità di una cultura nazionale da sempre a disagio con il genere romanzo;
- riflettere sulla fortuna di questi autori, attraverso l’analisi della loro ricezione nel tempo;
- interrogarsi sulla loro attualità nel Duemila, e confrontarne le esperienze con quelle dei narratori di oggi.
Il relatore
Matteo Marchesini è poeta, narratore e saggista. Ha pubblicato le satire di “Bologna in corsivo. Una città fatta a pezzi” (Pendragon, 2010), il romanzo “Atti mancati” (Voland, 2013, entrato nella dozzina dello Strega), la raccolta critica “Da Pascoli a Busi” (Quodlibet, 2014), le poesie di “Cronaca senza storia” (elliot, 2016) e i racconti di “False coscienze. Tre parabole degli anni zero” (Bompiani, 2017). Collabora con Il Foglio, Il Sole 24 Ore, Radio Radicale e doppiozero.