
A partire dall’anno accademico 2022/2023, con il decreto n. 930 del 29 luglio 2022 si introduce la possibilità di disciplinare le modalità di iscrizione a due corsi di laurea, di laurea magistrale o di master, fatta eccezione per i corsi di specializzazione medica, anche presso più università, scuole o istituti superiori a ordinamento speciale.
Il decreto
Grazie alla flessibilità introdotta da questo decreto, i percorsi didattici possono meglio adattarsi alle esigenze degli studenti, favorendo l’interdisciplinarietà e fornendo competenze utili ad affrontare il mondo del lavoro.
Gli studenti che desiderano specializzarsi in più discipline possono quindi iscriversi a:
- due corsi di studio, purché appartengano a classi di laurea diverse e purché i due corsi si differenzino per almeno due terzi delle attività formative, con il conseguimento di due titoli di studio distinti;
- un corso di laurea e a un master, o dottorato di ricerca o di specializzazione (questo non vale per i corsi di specializzazione medica);
- un corso di dottorato di ricerca o master e a un corso di specializzazione medica: in questo caso, la frequenza dipende dai regolamenti delle singole università;
- un corso di dottorato di ricerca o master e a un corso di specializzazione non medica;
- due corsi ordinari di Scuole o Istituti superiori ad ordinamento speciale.
Nel caso in cui uno dei due corsi di studio sia a frequenza obbligatoria è consentita l’iscrizione a un secondo corso di studio che non presenti obblighi di frequenza. Questo principio non vale per i corsi per cui è prevista la frequenza obbligatoria per attività di laboratorio o tirocinio.
Agevolazioni di iscrizione
Il decreto prevede anche delle agevolazioni, come la possibilità di attivazione della didattica a distanza o una frequenza part-time degli studenti. Inoltre, disciplina gli aspetti legati al diritto allo studio, stabilendo che l’esonero parziale o totale dalle tasse si applica a entrambe le iscrizioni, se si rispettano i requisiti richiesti.
Spetta infine a università e istituti stabilire nei propri regolamenti didattici la nuova disciplina, in relazione alle caratteristiche dei singoli corsi di studio.
Per informazioni
Ministero dell’Università e della Ricerca